La Giunta della Regione Lombardia ha fatto un parziale passo indietro rispetto alla scelta di tagliare i fondi per i disabili gravissimi che metterebbe in estrema difficoltà oltre 7mila persone. Oggi è stata infatti votata all’unanimità dalla Giunta regionale una nuova delibera, la n. 2798, che indica “di dare continuità per il mese di gennaio 2020 al Buono Misura B1 alle persone già in carico con la precedente annualità FNA 2018 alla data del 31 dicembre 2019, dando mandato alle ATS di riconoscere alle medesime l’erogazione di un buono di pari importo a quanto liquidato per il mese di dicembre 2019 nella misura e secondo i criteri definiti per l’annualità 2019”. In pratica una proroga di un mese dopo il quale bisognerà poi decidere quali misure intraprendere a livello strutturale per tutta l’annualità 2020.

A 17 giorni dalla seduta del Consiglio regionale in cui due mozioni erano state approvate, costringendo la Giunta a retrocedere rispetto alla delibera dell’antivigilia di Natale, è arrivato il giorno della scadenza della delibera n.2720. Con la conseguenza che da domani 1 febbraio migliaia di persone con disabilità, insieme alle proprie famiglie, si sarebbero visti tagliare fondi e servizi, con conseguenze pesantissime sulla qualità della loro vita. Un rischio solo momentaneamente scongiurato. Ma fino a quando? Nella nuova delibera n. 2798 c’è scritto nero su bianco di “rinviare a successivi atti della Direzione Generale Politiche sociali, abitative e disabilità l’attuazione del presente provvedimento ed eventuali provvedimenti di compensazione tra ATS delle risorse destinate alla Misura B1” senza però specificare una data precisa. Cosi migliaia di famiglie rimarranno ancora per un altro mese con il fiato sospeso e nell’incertezza.

“Intanto, prosegue il dialogo con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, con le loro famiglie e le parti sociali per approfondire le esigenze e i bisogni presentati” spiega sul portale regionale Lombardia News l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Abitative, e Disabilita’, Stefano Bolognini, annunciando che nella seduta di oggi “la Giunta regionale, confermando l’impegno, da sempre assunto e mantenuto, di dare continuità alle misure di sostegno alle persone con disabilità gravi e gravissime, ha approvato una delibera che conferma l’attuazione del programma operativo regionale per la non autosufficienza”. “Ritengo – termina l’assessore Bolognini – di poter concludere questa fase d’ascolto e di confronto nei prossimi quindici giorni. Posso dire sin da ora che abbiamo individuato ulteriori risorse economiche per la gestione del programma operativo e che quanto previsto in passato, nonostante l’aumento dei casi da affrontare e l’insufficiente sostegno del Governo centrale, resterà invariato”.

Critico il consigliere regionale Pd Gian Antonio Girelli che aveva fatto approvare una mozione bipartisan dal Consiglio regionale per il ripristino totale dei fondi antecedenti al taglio votato il 23 dicembre 2019. “A fronte di un sostanziale aumento di 21 milioni di euro erogati dal governo per sostenere il fondo per la non autosufficienza, qui la maggioranza in Regione Lombardia nasconde la propria incapacità e attacca inspiegabilmente il Governo centrale che ha pure erogato risorse aggiuntive rispetto al passato” commenta Girelli a ilfattoquotidiano.it. “Il tema è troppo importante e serio. C’è anche un mandato specifico del Consiglio regionale che non può essere disatteso e che vincola la Giunta a ripristinare integralmente le risorse per 12 mensilità e non facendo solo una proroga di 30 giorni. Le famiglie che vivono condizioni molto critiche hanno tutto il diritto di continuare a ricevere gli stessi importi dello scorso anno anche per l’intero 2020. Non si gioca sulla pelle dei disabili gravissimi” dice il consigliere PD.

Secondo il presidente della LEDHA, Alessandro Manfredi, un piccolo passo in avanti è stato fatto ma è “ampiamente insufficiente e bisogna chiarire alcuni passaggi”. La delibera approvata oggi è “qualcosa di positivo solo se serve effettivamente per un confronto di merito per scrivere una nuova delibera regionale con l’obiettivo condiviso insieme alle associazioni dei disabili. Bisogna francamente ammettere – aggiunge Manfredi – che è un percorso tutto da verificare nei fatti e nei prossimi giorni”. L’augurio del numero uno della LEDHA è che “si possa aprire una fase di confronto vero e costruttivo con le organizzazioni attive sul territorio perché al momento non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta rispetto alla nostra lettera aperta che avevamo indirizzato all’assessore Bolognini per poter affrontare insieme e risolvere la questione per il rispetto della dignità e dei diritti di migliaia di disabili gravissimi lombardi”. Cosa non vi va bene? “L’incontro che abbiamo richiesto da tempo serve anche per verificare quali sono le nuove risorse economiche trovate dalla Regione Lombardia e menzionate oggi dall’assessore Bolognini. Secondo punto – prosegue Manfredi – è il sostegno economico che dicono che resterà invariato. Si ma in che termini? Occorre specificare meglio gli importi e come viene concretizzato questo impegno per tutto il 2020. E’ fondamentale fare chiarezza su temi importanti come questo”.

Su posizioni più critiche Fortunato Nicoletti, presidente del Comitato famiglie disabili lombarde. I rappresentanti del Comitato sono andati qualche giorno fa insieme ad altre associazioni sotto la sede di Regione Lombardia per protestare contro i tagli della misura B1. Fortunato è papà di Roberta, bimba di quasi 4 anni affetta da una patologia genetica rarissima (primo caso conosciuto in Italia) che è la displasia campomelica acampomelica. “Prendiamo atto dello sforzo della Giunta di dare continuità alla misura B1 per il mese di gennaio 2020. Allo stesso tempo valutiamo con favore l’apertura dell’assessore Bolognini sul confronto con associazioni e famiglie, precisando però che un confronto reale non è mai cominciato, ma noi siamo disponibili alla collaborazione per far si che ciò che con questa delibera viene prorogato per il mese di gennaio, possa essere confermato per tutto il 2020”. A una ulteriore precisazione Nicoletti tiene particolarmente: “Bisogna eliminare qualunque criterio che vincoli la quota minima di 900 euro mensili anche al numero di ore di frequenza scolastica di tantissimi alunni con disabilità gravissima, che già l’anno scorso percepivano solo 600 euro. Gli importi devono essere uguali per tutti e non bisogna discriminare chi frequenta la scuola”. Nel caso in cui non fossero ripristinati integralmente i fondi per tutto, Nicoletti promette: “Siamo pronti a forme di mobilitazione straordinaria e a impugnare legalmente la delibera” conclude Nicoletti.

Sulle parole dell’assessore Bolognini, da registrare anche l’intervento del M5s Lombardia: “Apprendiamo la decisione dell’assessore senza grande stupore. Piuttosto che fare stanno fermi. Piuttosto che affrontare il problema e risolverlo ascoltando la voce dell’opposizione e dei cittadini che vivono il problema preferiscono l’immobilità. Noi – hanno detto i pentastellati – non ci stiamo, non siamo complici degli errori di questa Giunta a discapito dei cittadini e delle persone fragili. Martedì in Consiglio faremo la nostra parte – hanno annunciato – così come per gli asili nidi, rimaniamo garanti dei diritti dei cittadini abili e disabili. Basta ingiustizie questa Giunta usa la politica come asfalto e mai come collante di certezze e cose buone per il bene comune“.
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