Drin.

Famiglia Salvini: “Chi è?”
“Casa Salvini?”.
FS: “Sì, ma chi è?”.
“Scusi, sono un cittadino italiano”.
FS: “Papà, lo so che sei tu che fai uno dei tuoi soliti scherzi al citofono. Ma questa è casa tua, non siamo mica i soliti tunisini spacciatori”.
“No, siamo dei cittadini, volevamo parlare con il senatore”.
FS: “Ha sbagliato indirizzo”.
“No, suo padre è senatore”.
FS: “Ah sì?”.
“Pare di sì”.
FS: “Mi spiace, non c’è”, si volta e sussurra a qualcuno vicino a lui, “per fortuna”.
“Mi scusi, il signor Salvini a Palazzo Madama?”.
FS: “Palazzo Madama? Cos’è, il nuovo locale di Riccione?”.
“No, il Senato”.
FS: “E perché dovrebbe andarci?”.
“Magari perché è pagato… mica poco… per fare il senatore e invece spicca per le sue assenze…”.
FS: “Ah sì, ora mi ricordo… papà mi ha detto che lì c’è un buon ristorante”.
“Il signor Salvini dovrebbe andarci e invece… invece… è sempre in campagna elettorale”.
FS: “Campagna elettorale? A me risulta che oggi sia in una fabbrica di culatello in Emilia”.
“Non era una fabbrica di coppa?”.
FS: “La coppa ieri, ne ha portato qui un po’, sapesse che buona…”.
“Mi perdoni… volevamo fargli una domanda semplice semplice”.
FS: “Mi dica”.
“Ieri suo padre ha suonato a una famiglia tunisina… a Bologna“.
FS: “Sì, erano spacciatori”.
“Chi lo dice?”.
FS: “Dicono che lì ci abitano spacciatori. Deve essere vero”.
“Ecco, qui invece si dice che qui abita il segretario di un partito che si è tenuto 49 milioni di euro dello Stato. Quindi dei cittadini. Cioè nostri”.
FS: “Vostri?”.
“Di tutti i cittadini”.
FS: “Ma non si può mica suonare alla porta di un poveraccio solo perché vuoi indietro 49 milioni“.
“A un tizio del Pilastro di Bologna invece sì?”
FS: “Ma erano tunisini. E comunque… guardi, qui abbiamo soltanto un sacco di Nutella“.
“Vabbè, ci sa dire dove possiamo trovare suo padre?”.
FS: “Oggi… mi faccia consultare l’agenda… sì, oggi tocca al culatello, domani al lardo. Poi deve passare dalla Calabria“.
“Un altro comizio”.
FS: “No, deve prendere la ‘nduja, me l’ha promessa”.
“Ma non doveva digiunare?”.
FS: “Ah ah ah”.
“Allora andiamo a trovarlo nella fabbrica di culatello, ci scusi”.
FS: “Niente. Ma se lo vede gli potrebbe dire una cosa?”.
“Mi dica”.
FS: “Gli dica che hanno chiamato per comunicare i risultati”.
“I sondaggi dell’Emilia?”.
FS: “No, i valori del colesterolo: siamo a trecento”.

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