“Quella di Aspi è tra le letterine che non vorresti mai vedere. Siamo dalla parte del Governo che sta cercando di mettere una pezza ad anni e anni di inadeguatezza nell’affidamento dei nostri beni pubblici. Giusta causa? 43 persone morte possono essere un’ottima causa…..in fondo senza essere giuristi direi che durante la gestione Aspi è in modo evidente successo questo disastro”. A scrivere è il Comitato partenti vittime del Ponte Morandi sulla sua pagina facebook. Una “lettera di Natale”, quella firmata da Egle Possetti, che si inserisce nel dibattito in corso nella maggioranza sulla revisione delle normative di revoca delle concessioni. Con il premier Giuseppe Conte che ribadisce che le nuove norme non sono punitive ma mirano alla trasparenza (aggiungendo, i risposta alla lettera di Autostrade, che non permetterà indennizzi miliardari), mentre c’è chi, come Matteo Renzi, lo accusa di populismo normativo e continua a respingere la nuova norma prevista nel Milleproroghe.

Il punto di vista di chi ha perso i propri cari in una tragedia come quella accaduta il 14 agosto 2018, è molto chiaro in merito. Così come è esplicito il fastidio per la lettera inviata domenica sera da Autostrade per l’Italia al governo per contestare l’ipotesi di affidamento ad Anas (e relativa minaccia di richiedere come indennizzo l’intero valore della concessione).

DALLA PARTE DEL GOVERNO – “Per noi famigliari questi giorni sono particolarmente duri, anche se possiamo sorridere e stringerci attorno alle persone a cui vogliamo bene alle nostre tavole mancano sempre troppe persone, troppe sedie rimarranno vuote”. Da qui il passaggio alla battaglia in corso tra Aspi e governo: “Fra le letterine che non vorresti vedere è arrivata quella di Aspi….prontamente dopo il contestato articolo del decreto Milleproroghe, ma si sa i crolli in Borsa sono “la cosa più importante” da arginare per chi gestisce patrimoni economici considerevoli. Noi siamo spettatori, purtroppo privilegiati di questo teatro, ovviamente siamo dalla parte del Governo che sta cercando di mettere una pezza ad anni ed anni di inadeguatezza nell’affidamento dei nostri beni pubblici, pensiamo che le minacce siano un bruttissimo segnale in democrazia e pensiamo che l’etica imprenditoriale, in questo caso debba fare ancora molti passi avanti”.

LE GIUSTE CAUSE – Anche sul tema della revoca, il Comitato non ha dubbi: “Le colpe saranno definite in tribunale ma anche un bambino che scrive la sua lettera a Babbo Natale potrebbe dire che questa gestione ha avuto qualche “piccolo” problema.Abbiamo sentito pareri espressi dai giuristi del MIT, vedremo come si evolveranno le questioni, ogni tanto penso solo a quando studiai diritto mi fu insegnato che esistono anche le “giuste cause” per rescindere dai contratti….io penso che non si debba aggiungere altro dicendo che 43 persone morte possano essere un’ottima causa…..in fondo senza essere giuristi direi che durante la gestione ASPI è in modo evidente successo questo disastro”.

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