Raggiunta l’intesa per la proroga della cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Alitalia. In attesa di capire il destino industriale della compagnia, al ministero del Lavoro i sindacati e l’azienda in amministrazione straordinaria si sono accordati per estendere la cigs per tre mesi, fino al 23 marzo, per un totale di 1.020 persone, di cui 70 comandanti, 310 assistenti di volo e 640 addetti di terra. Si tratta di un numero inferiore a quello dei dipendenti interessati dalla procedura oggi in corso e che scade a fine anno (1.075).

La proroga scatterà dal 1 gennaio, quando scadrà l’attuale periodo. Ma non è questa l’unica novità. In una nota il ministero del Lavoro rivela che al centro dell’accordo sono finiti anche aspetti organizzativi e di sostegno. In particolare, spiega il ministero, nel corso del nuovo periodo di Cigs, la gestione commissariale di Alitalia si è impegnata, tra l’altro, “ad adottare misure e soluzioni di volta in volta maggiormente idonee a contemperare le esigenze, da un lato, di contenimento e ottimizzazione dei costi e, dall’altro, di continuità del servizio”. Inoltre sul versante della formazione, rimarca il ministero, Alitalia ha già avviato “percorsi di riqualificazione professionale per figure poste in Cigs a zero ore o a rotazione tali da consentire, da una parte, una ricollocazione delle stesse nell’ambito della organizzazione aziendale più strettamente connesse alle funzioni operative di business e, dall’altra, un aggiornamento delle competenze professionali“.

Sciolto questo primo nodo che era il più urgente, ora l’attenzione torna a concentrarsi sul futuro della compagnia. Dopo lo stop delle festività i tempi si faranno serrati, come testimoniano le recenti parole del ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli: “Per salvare Alitalia ci restano sei mesi“. E sul profilo del salvataggio Patuanelli ha ripetuto: “Fs deve rientrare nella cordata e poi sfida tra Lufthansa e Air France. Niente spezzatino, sarà una holding”.

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