La buona notizia è che il Napoli è agli ottavi di Champions, grazie alla vittoria al San Paolo, per 4 a 0 contro il Genk. Gli occhi però erano puntati su Ancelotti: la sensazione di addio rimane, lo dicono gli abbracci ai calciatori uno a uno, lo dicono le facce dei suoi. Il tecnico però non ha ufficializzato nulla: “Ci vedremo domani con la società e decideremo. Dimissioni? No”. In pratica, se sarà addio dovrà esserci l’esonero. Così è stato poco dopo ore. Tutto ciò davanti a Marek Hamsik, tornato al San Paolo durante la pausa del campionato cinese, accolto da applausi scroscianti e cori, premiato con una maglia celebrativa da un altro pilastro del nuovo Napoli: Edy Reja, simbolo della rinascita e della cavalcata dalla C alla A e poi all’Europa.

Tornando alla gara: non era scontato che il Napoli vincesse 4 a 0 offrendo una prestazione convincente visto l’andazzo degli ultimi mesi. Un po’ più scontato era andare agli ottavi: e va bene anche andarci da seconda, perché il Liverpool fa il Liverpool e vince a Salisburgo. Gli azzurri avranno un sorteggio probabilmente più ostico, ma vista la tendenza a esaltarsi con gli avversari forti chissà che non sia positivo. Questo dopo una buona gara col Genk, che il club belga non sia il più ostico degli avversari è noto, altrettanto noto è che il Napoli degli ultimi mesi è perfettamente in grado di andare in difficoltà contro chiunque, Genk compreso, vista l’andata in Belgio.

Dunque sono un buon segnale i gol, tre nel primo tempo di Milik, due dei quali gentilmente offerti dal giovanissimo portiere belga Vandevoordt. Chiede Mertens nel secondo tempo. Non si può parlare di un Napoli guarito: dietro balla come sempre e solo la modestia degli attaccanti avversari impedisce al Genk di segnare un paio di gol. Il centrocampo, grande malato di questo secondo anno di Ancelotti continua a non convincere: Allan si mette a fare il regista, può andare contro il Genk, non in altre occasioni. Ma si nota comunque un approccio diverso rispetto al campionato. C’è più verve, c’è più voglia, sicuramente più coraggio, al netto dei problemi che restano. Mertens segna il quarto col cucchiaio sul rigore ed esulta in maniera strana, quasi mesta : segnali di addio a gennaio? Tra ritorni e probabili addii forse metterci pure Mertens sarebbe troppo. La certezza è che il Napoli farà gli ottavi di Champions. In panchina non ci sarà Ancelotti.

Aggiornato da redazione alle 23 e 50

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