Stava percorrendo via Kennedy a bordo della sua Bmw quanto è stato affiancato da due killer su una moto che gli hanno sparato contro diversi colpi di pistola. Lunedì pomeriggio a Belmonte Mezzagno, a dieci chilometri di Palermo, l’imprenditore edile Giuseppe Benigno, 45 anni, è rimasto ferito al braccio a alla spalla durante l’agguato. I killer hanno sparato quattro colpi calibro 9, ma solo due sono andati a bersaglio. L’uomo è riuscito a guidare sino al pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo dove è stato subito operato. Secondo i medici non sarebbe in pericolo di vita. Sulla vicenda indagano i carabinieri e i pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Gaspare Spedale e Bruno Brucoli.

Secondo le prime indagini il passato di Benigno, incensurato, sarebbe legato a quello di Filippo Bisconti, capo mandamento di Belmonte Mezzagno e oggi uno degli ultimi pentiti di Cosa Nostra dopo il suo arresto durante l’operazione “Cupola 2.0” del 4 dicembre scorso. Nel dettaglio gli investigatori spiegano che il collaboratore di giustizia ha raccontato di essere stato accompagnato ad un summit di mafia proprio dal 45enne che in più occasioni gli avrebbe fatto da autista. Le indagini, dunque, si ricollegano a quelle di qualche mese fa. La collaborazione di Bisconti, accusato di volere ricostituire la cupola mafiosa, aveva portato a un secondo blitz lo scorso 22 gennaio che aveva fatto scattare il fermo per altre sette persone: tra questi anche Leandro Greco, nipote di Michele, il “Papa” di Cosa nostra, e Calogero Lo Piccolo, figlio del boss ergastolano Salvatore Lo Piccolo, entrambi sfuggiti al blitz del 4 dicembre, quando erano state fermate 47 persone tra boss e gregari. Tutti stavano partecipando a una commissione provinciale di Cosa Nostra, riunita per stabilire chi sarebbe stato l’erede del padrino di Corleone. La scelta era caduta su Settimino Mineo, 80 anni, ufficialmente gioielliere, con un “curriculum” mafioso lungo decenni. Anche lui poi finito in manette.

L’agguato di lunedì pomeriggio si aggiunge agli altri due messi a segno con modalità mafiose a Belmonte Mezzagno negli ultimi mesi: nel maggio scorso l’omicidio del commercialista Antonio Di Liberto, mentre a gennaio quello di Vincenzo Greco, manovale di 36 anni ucciso mentre era alla guida del suo fuoristrada. Gli inquirenti che indagano sull’omicidio del commercialista hanno scoperto che Di Liberto, tra i professionisti più conosciuti in paese, era fratello dell’ex sindaco Belmonte Pietro Di Liberto e cugino proprio di Filippo Bisconti.

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