di Gabriele Gelmini

Un tira e molla estenuante, ma ora l’attesa è davvero finita: secondo quanto riporta Hollywood Reporter, infatti, sembra che stia per tornare sul piccolo schermo il cast originale di Friends, la serie tv degli anni Novanta campione di incassi.

Nonostante le dichiarazioni degli ultimi anni – tra cui il “no” categorico di Lisa Kudrow, la Phoebe della serie – la martellante pubblicità social dei sei protagonisti ha avuto un successo strepitoso, tanto da non lasciare spazio a dubbi. Il debutto su Instagram di Jennifer Aniston, per esempio, ha fatto il pieno di like, circa 15 milioni.

Friends non è il primo fenomeno televisivo a essere interessato da questo “ritorno al passato”. Prima di loro, infatti, anche serie cult come Will & Grace, La Tata, Buffy, Veronica Mars, Beverly Hills 90210 hanno visto rinascere dalle ceneri personaggi ormai finiti nel dimenticatoio; attori che ricordavamo come eroi giovanissimi e bellissimi e che ritroviamo “liftati” e rimessi a nuovo; situazioni attualizzate in base al gusto di oggi, ma sempre peculiari e inverosimili.

A tutto questo forse si potrebbe dare una spiegazione sociologica: l’assenza di certezze e punti fermi nel mondo contemporaneo, l’enorme mole di informazione che ci sovrasta e non ci fa più distrarre, il bisogno di tornare a ridere in mezzo a tante storture. O magari più semplicemente la necessità di tornare a ricordare chi eravamo – soprattutto chi all’epoca era bambino o adolescente – per poter ripartire e immaginare un futuro che non contempli responsabilità, precariato e clima impazzito.

Eppure io a tutto questo, mi si permetta, dico no. Da grande fan di Friends non lo sopporterei, e a parte la curiosità (voyeurismo?) di spiare che succede nelle prime puntate, non credo procederei oltre nella visione.

Perché passi la delusione che questi remake (o prequel o sequel o spin-off) di solito generano negli spettatori. Passi l’hype altissimo che spesso si sgonfia come un palloncino dopo i primi dieci minuti di messa in onda. Passi il moto di assestamento che bisogna tenere in conto quando vedi sullo schermo il tuo attore preferito un po’ acciaccato, che goffamente tenta di fare il giovane cool per mascherare il tempo che passa. Ma qui la questione è un po’ più grave.

Il fatto è che mancano le idee. In televisione mancano le risorse per realizzare qualcosa di nuovo – forse anche perché non c’è più niente di così interessante da raccontare. E soprattutto, nella vita di noi comuni mortali, manca lo spirito di avventura. Molto meglio rifugiarsi nel passato sicuro che affrontare un futuro così incerto e imprevedibile – e questo vale pure per chi il futuro dovrebbe sceneggiarlo e dirigerlo.

Peccato che il passato non torni. Anche chi pensa di potercisi rifugiare sa di non poter tornare agli antichi fasti, nemmeno sul piccolo schermo, e questo amplifica la frustrazione. Così come non possono tornare Chandler e Joey sotto lo stesso tetto, né Rachel e Ross al loro continuo tira e molla, Phoebe a cantare Gatto rognoso al Central Perk o Monica a cucinare per tutti.

E forse è meglio così, perché certi ricordi sono belli solo se restano lì dove stanno: nel passato. E farli rivivere di nuovo – gli adulti che si vestono “giovanili”, la cena coi compagni delle medie, le vecchie meteore che tornano alla ribalta nell’ultimo sfavillante reality show per vip – consola, ma dopo un po’ stanca e sa di stantìo. E anche se la tentazione è forte, meglio non ricascarci. Perché la vita, per nostra fortuna, va avanti.

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