Massimo rispetto a Liliana Segre, che porta sulla sua pelle i segni dell’orrore del nazismo o del comunismo“. Sono le discutibili parole del senatore della Lega, Matteo Salvini, nel corso di Dimartedì (La7), a proposito della senatrice a vita Liliana Segre, equiparando i nazisti che nel 1944 la deportarono nel campo di concentramento di Auschwitz all’Armata Rossa che, dopo un anno di prigionia e di lavori forzati, la liberò dal campo di Malchow.

Salvini aggiunge: “Invito tutti a essere tranquilli, ma l’ennesimo proiettile che è arrivato a Matteo Salvini non ha ricevuto mezza parola di condanna da parte di nessuno, né in politica, né sui giornali. Non vorrei che qualcuno ritenesse che le minacce a Salvini e alla Lega valgano di meno”.
Nasce un botta e risposta con il conduttore Giovanni Floris, che gli ricorda che il valore simbolico delle minacce a una vittima dell’olocausto è immensamente maggiore di quello proprio delle minacce a un politico. Salvini ribadisce il suo assunto, accusando “la sinistra in senso lato” di dargli del “fascista, nazista, razzista”.

Il senatore della Lega si sofferma anche sulla manovra economica che avrebbe fatto la Lega: “Avremmo messo molti più soldi“.
E dove li trova?“, chiede con stupore Floris.
Dagli italiani” – risponde Salvini – Occorre andare a Bruxelles per chiedere la possibilità di usare per gli italiani i soldi degli italiani”.

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