Partito e subito rinviato. Riprenderà il 14 dicembre il processo sui depistaggi che sarebbero seguiti alla morte di Stefano Cucchi (come rivendicato anche dal pm Giovanni Musarò nel processo bis, per il quale è attesa giovedì prossimo la sentenza ndr). Il motivo? In apertura dell’udienza il giudice, Federico Bonagalvagno, si è astenuto dal processo, che vede imputati otto carabinieri. Bonagalvagno ha giustificato la sua astensione spiegando di essere un ex carabiniere attualmente in congedo: “Ragioni di opportunità, sulla base della sua appartenenza all’Arma, seppur in congedo, e per le sue attività di convegni e vicinanza ai carabinieri. Ha ritenuto che ciò avrebbe potuto generare un clima di sospetti”, ha spiegato pure Diego Perugini, legale di parte civile. Rispetto alle rivendicazioni della procura nel processo bis, invece, secondo cui ci fu uno ‘scientifico depistaggio’ sulla vicenda Cucchi, è stato invece Adolfo Scalfati, legale del colonnello Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma e oggi imputato per omessa denuncia e favoreggiamento per omessa denuncia, a difendersi: “Depistaggi? Solo fantasie del pm, questo è un processo, con riferimento a quanto riguardo il mio assistito, basato su semplici sospetti”.
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Stefano Cucchi, giudice si astiene nel processo sul depistaggio: “Sono un ex carabiniere”. Ministero Giustizia si costituisce parte civile

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