“Quello che è accaduto in Bolivia è un golpe, un colpo di Stato. Quello che ha spostato l’equilibrio finale delle decisioni è l’esercito che si è schierato contro il presidente Morales. C’è un insieme di azioni di gruppi organizzati legati a particolari classi sociali della Bolivia, che hanno contrastato Morales negli ultimi 13-14 anni assieme all’esercito, alle forze armate e a pezzi degli apparati di sicurezza“. Così, ai microfoni di Radio Radicale, il deputato del M5s, Pino Cabras, intervistato dal giornalista Lanfranco Palazzolo, commenta la situazione in Bolivia.

Cabras, membro della Commissione Affari Esteri, aggiunge: “Ricandidatura di Morales al quarto mandato? Sicuramente c’era il consenso di una parte del Paese per questo prolungamento della sua azione. Negli ultimi 15-20 anni le manifestazioni hanno accompagnato eventi che possono essere assimilati a colpi di Stato. In molti Paesi dell’America Latina c’è una fortissima polarizzazione sociale e politica di gruppi che non riescono a trovare un punto di equilibrio costituzionale. E quindi – continua – a momenti di governo seguono momenti di disordine o di cambiamento traumatico, come in questo caso. Questo è molto preoccupante, perché c’è tutta una serie di sommovimenti che si stanno sommando in questo momento in America Latina. Ovunque gli elementi di polarizzazione sono dati da una certa crisi economica causata dal modello neo-liberista, che crea fortissime diseguaglianze sociali“.

Cabras chiosa: “Ricordo che Morales ha profuso un grandissimo impegno per la riduzione della povertà, che era estrema soprattutto per i gruppi di indios della Bolivia, dove c’è una grande differenza tra Nord e Sud dal punto di vista economico. E questa è una cosa che ci accomuna con la Bolivia. Morales ha anche riscattato le ragioni del Sud della Bolivia e dei nativi, che non contavano assolutamente nulla nei precedenti governi, nonostante il loro importante peso demografico. Le accuse di corruzione contro Morales? – conclude – Ci possono essere meccanismi corruttivi, quando avvengono forme di redistribuzione del reddito. Lo abbiamo visto in Brasile e in Venezuela, dove, accanto ad azioni di riduzione fortissima della povertà e di analfabetismo, si sono però creati dei ceti di intermediazione, che qualche volta si sono approfittati della possibilità di maneggiare il denaro. Del resto, anche nelle società occidentali più avanzate la corruzione è presente. Nel caso di Morales, però, non credo che la corruzione sia connaturata con una figura come la sua“.

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