“La solidarietà” come antitesi all’odio. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiama alla “convivenza” e al “senso di responsabilità” come mezzo per “contrastare” “intolleranza” e “contrapposizione“, che non sono concetti astratti ma fatti “concreti“. Lo dimostrano, dice il capo dello Stato, due episodi sulle cronache dei giornali degli ultimi giorni. “Se qualcuno arriva in un autobus a dire a una bambina di sette anni ‘non sederti accanto a me perché hai la pelle di colore differente’; se è necessario” assegnare una scorta “ad una signora anziana che non ha mai fatto male ad alcuno, ma che il male lo ha subito da bambina come Liliana Segre, vuol dire” che gli interrogativi relativi alle differenze tra “indifferenza, solidarietà, aiuto vicendevole” da un lato e “intolleranza e contrapposizione” dall’altro non sono “alternative retoriche e astratte ma estremamente concrete”. Il pensiero va a quei 200 messaggi di odio che giungono quotidianamente alla senatrice a vita sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz e che uniti ad altre minacce hanno spinto il prefetto di Milano Renato Saccone a disporle la scorta.

Sul caso che la vede suo malgrado protagonista Segre rompe il silenzio in cui si era blindata per tutta la giornata di ieri. “Certamente non mi aspettavo la scorta, non l’ho mai chiesta e non pensavo mai che l’avrei avuta”, dice ai microfoni di Rainews24. Quanto alla Commissione parlamentare da lei voluta contro razzismo, odio e violenza, non scioglie il nodo se la presiederà o se comunque ne farà parte, dopo l’astensione dell’intero centro-destra (“vedremo quale sarà il mio ruolo”). Su un punto è però molto chiara: “Non ho voluto la Commissione contro l’antisemitismo ma assolutamente contro l’odio e come tale vorrei fosse programmata. C’è un’atmosfera di odio e odio è una parola orribile”. A sorpresa durante il pomeriggio ha ricevuto la visita nella sua abitazione del segretario della Lega Matteo Salvini – e che ha votato contro la commissione contro il linguaggio d’odio – che si è presentato con la figlia, ma c’è massimo riserbo sui contenuti del loro colloquio.

Proprio sulla Commissione è ancora polemica tra i partiti. Alla Segre “dovremmo chiedere scusa come Stato”, dice il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che definisce “una sconfitta per tutte le istituzioni” il fatto che oggi sia necessaria per lei la scorta. Poi attacca gli ex alleati della Lega, che assieme a Fdi e Forza Italia si sono astenuti: così “avallano i comportamenti di chi ha offeso” la senatrice. “Di Maio parla di cose che non sa e che non capisce”, gli replica Giorgia Meloni, che ribadisce: “Il centrodestra si è astenuto perché la mozione è uno strumento molto debole di contrasto all’antisemitismo, ma in compenso è uno strumento molto forte di censura politica sul web”. Anna Maria Bernini, capogruppo di Fi al Senato definisce “miserevoli” le accuse di Di Maio, visto che “Forza Italia è da sempre schierata limpidamente sul fronte dell’antisemitismo”. Stamani anche il leader della Lega era intervenuto sulla vicenda: niente in comune con chi predica odio contro gli ebrei: essere antisemiti nel 2019 “è da malati di mente” e noi “lavoreremo perché ci siano sempre meno odiatori”. E se da parte della Lega c’è “massimo sostegno e solidarietà” alla senatrice a vita, è però “surreale che ci siano minacce di morte di serie A e B”, aveva aggiunto Salvini riferendosi a quelle che lui stesso ha ricevuto. Attacca la destra anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Si fanno cene per celebrare la marcia su Roma. Si negano finanziamenti a studenti per andare ad Auschwitz. I superstiti della Shoah hanno bisogno della scorta. La destra riporta l’Italia indietro, nella violenza”, scrive in un tweet.

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E se fa ancora discutere il no del sindaco Carlo Masci e della Lega alla proposta del centrosinistra di dare a Segre la cittadinanza onoraria di Pescara, altri primi cittadini sono pronti a offrire un riconoscimento alla senatrice a vita. Tra i sindaci pronti a darle la cittadinanza c’è anche quello leghista di Ferrara Alan Fabbri che parla di un gesto di “profondo rispetto per tutte le vittime della Shoah”. A Milano si organizzano manifestazioni di solidarietà: la testimone della Shoah è stata invitata a un incontro al Pirellone dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. I frati di Assisi da parte loro si impegnano ad essere “la scorta fraterna” della senatrice a vita.

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