Saranno interrogati sabato Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio fermati per l’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne colpito alla nuca a Roma mercoledì scorso. La procura di Roma contesta il concorso in omicidio, la rapina aggravata e detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo. Intanto le indagini per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto in via Mommsen proseguono. I carabinieri intendono stabilire quanto denaro ci fosse nello zaino di Anastasia, la fidanzata della vittima. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane babysitter avrebbe mostrato ai due giovani i soldi che era pronta a spendere per comprare droga, con ogni probabilità dell’hashish. Un “capitale” sufficiente ad acquistare, questa l’ipotesi, non la singola dose di sostanza stupefacente ma sicuramente di più. Del Grosso e Pirino, secondo la procura, “avrebbero dovuto consegnare dello stupefacente ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà – si legge nel decreto di fermo – erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi che sapevano detenere in uno zaino da donna senza consegnare la droga”.

La fidanzata di Luca: “La droga non c’entra”- La droga? Non centra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che si trovava nel pub – ha detto ai microfoni del Tg1 – Luca non ha mai incontrato gli spacciatori. Non ho visto e sentito nulla. Ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto ‘dammi sto zaino’. E Luca mi ha protetto come ha sempre fatto: l’ha messo a terra e forse per questo si sono spaventati”. Anche la famiglia della vittima smentisce le voci secondo cui il ragazzo ucciso a Roma potesse fare uso di droga. “Prima di donare gli organi, come è stato scelto dalla famiglia – spiega il legale Domenico Pavone – l’ospedale ha effettuato tutti gli accertamenti clinici e tossicologici, che hanno dato esito negati e dunque si è proceduto all’espianto”. “Luca era un atleta, naturista e salutista – aggiunge il legale per voce dei genitori del ragazzo – e non usava nulla che potesse danneggiare il suo equilibrio sia nell’animo che nel corpo“. La famiglia, per il tramite del legale precisa che Luca non conosceva i due fermati né aveva mai avuto contatti con loro. La mazza per colpire la giovane è stata trovata nei campi vicino al Grande Raccordo Anulare vicino l’uscita per Casal Monastero.

Un teste: “Nello zaino mazzette di soldi” – Secondo la procura però erano presenti anche altri pusher nella zona del pub la notte dell’omicidio forse ‘mediatori’ di Del Grosso. In particolare, nel fermo, i magistrati citano le “sommarie informazioni rese da un uomo che ha descritto, per avere direttamente vissuto le fasi precedenti il delitto, narrando che lui stesso era stato incaricato da Del Grosso di verificare se persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare come convenuto “merce”“. Il teste afferma di essersi andato con altre due persone “in via Latina intorno alle 21:30 del 23 ottobre incontrandone una terza, già a lui noto, al quale si presentava come inviato di Valerio”. Sempre secondo il giovane “una donna in quel contesto aveva lasciato uno zaino che lui stesso aveva constatato contenere soldi divisi in due mazzetti da 20 e da 50 euro. Accertata la presenza del danaro la ragazza aveva ripreso lo zaino mentre arrivava subito dopo il Del Grosso”. Il testimone ha poi detto di essere “entrato poi nel pub e di aver sentito subito dopo urla di una donna ed un colpo“.

Il giovane fermato all’amico: “Ho fatto un macello” – Gli investigatori cercano ancora la pistola usata da Dal Grosso per uccidere. Descritto dai titolari della pasticceria dove lavorava come “come ragazzo solare, perbene. Non sappiamo darci una spiegazione. Ieri mattina è venuto regolarmente a lavoro poi verso ora di pranzo ci ha detto ‘mi sento male, vado a casa‘. Stamattina è invece venuto il padre e ha detto che non sarebbe venuto, spiegando a mio marito cosa era successo”. I genitori e il fratello di Del Grosso presentandosi ieri sera al commissariato di San Basilio hanno raccontato di aver saputo da un amico di Valerio “Che aveva sparato ad una persona”. Il giovane fermato all’amico avrebbe detto: “Ho fatto un macello“, ma che non aveva intenzione di uccidere ma solo di spaventare i due giovani. Stando i primi accertamenti la vittima è stata colpita da distanza ravvicinata alla nuca. Alla fidanzata invece avrebbe detto: “È successo un casino”. Del Grosso alle 23.15 circa del 23 ottobre scrive alla compagna per vedersi. E passa la notte con lei in un albergo: “Mi ha detto che era successo un casino e che lui aveva esagerato nel comportarsi”.

Sul caso di Luca Sacchi è intervenuto anche Manuel Bortuzzo, il nuotatore ferito gravemente per uno scambio di persona, il 3 febbraio scorso dal proiettile di una P38 che gli ha attraversato il polmone e lesionato la spina dorsale. “Nel mio caso la vita è stata bastarda, con te non ha avuto pietà” ha scritto sul suo profilo Twitter.

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