La giunta abruzzese retta da Marco Marsilio (Fratelli d’Italia) ripristina i rimborsi spese per le trasferte istituzionali del presidente e dei suoi assessori. Rimborsi che erano stati aboliti nel 2015 dall’amministrazione di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso. Il nuovo governo regionale di centrodestra ha deciso che governatore, membri della giunta e sottosegretario di presidenza torneranno a girare istituzionalmente l’Italia a carico del bilancio pubblico. Quindi a spese nostre. I politici abruzzesi potranno andare in trasferta quando vorranno, senza delibere preventive di giunta, tanto saranno rimborsati loro l’albergo (fino a un 4 stelle) e i trasporti. Non soltanto i mezzi pubblici, ma anche i taxi o il noleggio di un automobile.

Resta escluso dal provvedimento il vitto: non sarà la collettività a pagare i pranzi e le cene dei suoi rappresentanti al palazzo regionale dell’Aquila. Ma tutto il resto sì. Il dispositivo tecnico che consente questa restaurazione è l’equiparazione di assessori e presidente a dirigenti e personale regionale, che possono contare sui risarcimenti di viaggio per ragioni inerenti il proprio ruolo. Presidente, consiglieri e sottosegretario anticiperanno di tasca propria e saranno poi gli uffici competenti a indennizzarli. Non sarà reintrodotta, infatti, la carta di credito “assessoriale”, anche quella però soppressa dalla giunta precedente sull’onda lunga dell’inchiesta giudiziaria sulle “missioni d’oro”.

“È una giunta lenta sulle istanze della comunità, ma lesta ed efficiente se si tratta di nomine e privilegi. Parliamo di una pratica che la giunta di centrosinistra aveva eliminato, salvo per le spese di alloggio per missioni all’estero, con la delibera n. 281 dell’11 aprile 2015″ ha accusato il capogruppo in consiglio regionale del Partito democratico Silvio Paolucci. Che poi ha aggiunto: “Stabilimmo di privarci dell’utilizzo della carta di credito prevista per i vertici dell’esecutivo e per gli assessori, di togliere qualsiasi rimborso sul suolo nazionale e rendere possibili da rendicontare le sole spese di alloggio in caso di missioni all’estero. Anche per non gravare sulla comunità, essendo gli emolumenti già sufficienti a coprire eventuali spese, pure nel caso delle missioni istituzionali”. Perché gli assessori regionali abruzzesi godono già di un ricco rimborso forfettario per i trasporti, di 4100 e 4500 euro al mese a testa, a seconda se risiedano entro od oltre 100 chilometri di distanza dall’Aquila. Oltre alla benzina e alle auto blu in uso esclusivo, che li scarrozzano, su richiesta, fin sotto casa.

“Si tratta di un provvedimento che non mi stupisce e che va in netta continuità con la linea che il centrodestra e la Lega stanno seguendo dall’inizio del mandato – ha raccontato Sara Marcozzi, capogruppo regionale del movimento 5 Stelle – Ormai abbiamo capito che questo nuovo governo regionale non perde occasione per mettere le mani in tasca ai cittadini”. Interpellato da ilfattoquotidiano.it, il governatore Marco Marsilio ha risposto così: “Le risulta che esista una sola regione al mondo, un solo ente, nel quale gli assessori pagano di tasca loro viaggio e soggiorno quando devono farli per motivi istituzionali, di rappresentanza degli interessi degli enti e dei cittadini amministrati?”.

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