Hanno approfittato ancora una volta della notte per appendere sui muri di Torino le loro rivendicazioni. Centinaia di manifesti neri con la scritta “Drughi Juve liberi” e la silhouette dei personaggi di “Arancia meccanica” sono stati incollati dagli ultras dei “Drughi giovinezza”, la parte più giovane dell’importante gruppo del tifo organizzato della Juventus. “Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle e, nonostante l’amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte”, è la frase, tratta da “Il signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien, riportata nella parte bassa dei manifesti, affissi a poche ore da quando il Tribunale del Riesame comincerà a valutare le istanze di scarcerazione presentate dagli avvocati difensori degli ultras arrestati la scorsa settimana nell’inchiesta Last Banner.

Il gesto è stato rivendicato dagli stessi “Drughi Giovinezza” sulla loro pagina Facebook con un messaggio: “Questa notte, per le vie di Torino, sono stati affissi centinaia di manifesti in favore dei ragazzi arrestati e diffidati nel corso del polverone architettato per colpire tutto l’ambiente ultras bianconero”, scrivono. Si riferiscono all’indagine condotta dalla Digos guidata dal dirigente Carlo Ambra e coordinata dal sostituto procuratore Chiara Maina che la scorsa settimana ha portato all’arresto di molti elementi di spicco della curva Sud dell’Allianz Stadium tra cui il “presidente” dei “Drughi”, Dino Mocciola, e i suoi “caporali” Salvatore Cava, Sergio Genre e Domenico Scarano, tutti in carcere.

Altre decine di ultrà sono indagati e diffidati. La procura ritiene che i “Drughi” costituiscano un’associazione a delinquere finalizzata all’estorsione di biglietti e di altri vantaggi e al riciclaggio dei proventi ottenuti dalla vendita dei tagliandi. L’indagine è partita da una denuncia della Juve dopo una lettera dell’allora questore di Torino Francesco Messina che invitava la società, già sanzionata dalla giustizia sportiva per la cessione irregolare dei biglietti e i contatti con i tifosi, a non concedere gratuitamente i tagliandi di ingresso agli “striscionisti”.

Nel corso della passata stagione sempre i più giovani dei “Drughi” avevano affisso striscioni per protestare contro il presidente Andrea Agnelli, contro l’aumento dei costi di abbonamenti e biglietti e contro le decisioni del club di ridurre le concessioni ai gruppi della curva Sud. Dagli atti dell’indagine è emersa anche la preparazione di adesivi contro Alberto Pairetto, supporter liaison officer della Juventus, attaccati ad Amsterdam in occasione del quarto di finale di Champions League contro l’Ajax per protestare contro la mancata concessione di biglietti.

Per quella trasferta i “Drughi” volevano 120 biglietti, ma ne ottennero solo 50. Nell’annotazione è riassunta una telefonata del 28 marzo tra Mocciola e il suo “colonnello” Scarano nella quale quest’ultimo informa il “presidente” che “i ragazzi hanno fatto gli adesivi” con le scritte “Pairetto maiale” e “Pairetto bagarino”, adesivi che sarebbero stati distribuiti tra le varie sezioni.

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