Vilipendio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È il reato per cui rischia di finire sotto processo il generale dei carabinieri in congedo ed ex parlamentare, Antonio Pappalardo. Il pm di Roma Sergio Colaiocco ha chiesto il rinvio a giudizio per Pappalardo nella sua veste di presidente del Movimento Liberazione Italia e portavoce del Movimento 9 dicembre-Forconi, per una vicenda che risale al 2017.
Per la Procura il generale 73enne – abituato a dichiarazione spesso sopra le righe – ha offeso l’onore e il prestigio del presidente della Repubblica che definì “un usurpatore” arrivando a tentare di notificare al Quirinale, il 21 dicembre del 2017, “un verbale d’arresto a suo carico” per il reato di “usurpazione del potere politico”. Sempre la Procura di Roma ha chiesto un secondo processo per Pappalardo per il reato di istigazione a commettere arresto illegale. In questo caso l’indagato invitò le forze dell’ordine ad arrestare membri del governo e parlamentari che riteneva non legittimati dopo una sentenza della Consulta del 2014 che si era espressa sulla incostituzionalità del Porcellum, la legge elettorale vigenti all’epoca.