Le organizzazioni di estrema destra rispondono a Facebook che ha deciso di chiudere i loro account e le loro pagine, perché accusate di “diffondere odio”. Casapound ha inviato al social network una diffida a riattivare entro 48 ore (a partire da ieri 9 settembre) la pagina ufficiale del movimento insieme a decine di altri profili. Anche la segreteria nazionale di Forza Nuova ha dato mandato al proprio ufficio legale di procedere contro Facebook Italia per il reato di diffamazione e per tutti i reati relativi all’attentato alle libertà di opinione commessi secondo Fn a danno del movimento per la chiusura degli account.

Nella sua nota, Casapound parla di “una improvvisa e ingiustificata disattivazione della pagina Facebook dell’Associazione” e sostiene che l’account sia sempre stato utilizzato nel rispetto delle “condizioni d’uso e delle leggi in materia, senza porre in essere alcuna azione lesiva dei principi che tali previsioni intendono tutelare”. Per questo il movimento di estrema destra contesta la condotta di Facebook che, si sostiene nella diffida, “costituisce una grave violazione dei diritti dei miei assistiti ed è per loro causa di grave pregiudizio in quanto impedisce senza alcuna giustificazione l’esercizio di diritti fondamentali, riconosciuti dalla Costituzione italiana“.

Allo stesso tempo, sempre secondo Casapound, “la disattivazione della pagina integra una violazione delle disposizioni in materia di privacy e di proprietà intellettuale” poiché, scrive l’avvocato che firma l’atto, Guido Colaiacovo, “i miei assistiti non hanno più la disponibilità dei contenuti che sono di loro esclusiva proprietà”. Quindi il legale diffida Facebook “a riattivare immediatamente l’account in questione, avvisandovi che, trascorsi inutilmente due giorni dal ricevimento della presente, sarà adita l’autorità giudiziaria, anche per ottenere il risarcimento dei danni subiti”.

L’ufficio legale di Forza Nuova invece, secondo quanto riportato in una nota, raccoglierà tutte le richieste per danni avanzate dalle migliaia di persone che hanno visto le proprie pagine di interesse lavorativo cancellate. “Solo allora potremo sapere se Roma – scrive sul profilo Twitter Roberto Fiore, leader del movimento – continua a splendere come faro del diritto o se l’asse politico-mediatico Fiano-Zuckerberg avrà avuto la meglio anche sui diritti universalmente riconosciuti”. Il riferimento è al deputato del PD Emanuele Fiano, da tempo schierato contro i movimenti di estrema destra e autore di un disegno di legge contro l’apologia del fascismo. Nella giornata del 9 settembre su Twitter aveva chiesto chiarimenti sulla decisione del colosso social.

Nel frattempo i vertici di Forza Nuova fanno sapere che sono previste altre dieci manifestazioni in altrettante città italiane per difendere il proprio diritto alla libertà di opinione e di pensiero, in previsione per il 14 e il 21 settembre. Le città coinvolte saranno Catania, Catanzaro, Caserta, Foggia, Roma, Perugia, Ravenna, Verona, Torino, Milano. “In piazza col Tricolore per le nostre e vostre libertà. Invito a mobilitazione che rivolgo a tutti, le libertà sono in pericolo, non solo sui social”, ha twittato Fiore.

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