“Adesso però non prendetevela con i giovani rider, non fate pagare il prezzo delle vostre scelte agli operai dell’Ilva di Taranto o ai giovani concorsisti dell’Inps. Non tenete in ostaggio queste persone”. Luigi Di Maio si rivolge direttamente al Carroccio e chiede che, nonostante un governo al capolinea, venga almeno approvato il suo ultimo decreto legge. Una norma cruciale sul fronte occupazionale, perché riguarda vertenze che coinvolgono centinaia di lavoratori: dalla Whirlpool in Campania alla Blutec di Termini Imerese, dall’ex Alcoa in Sardegna all’ex Ilva. Posti di lavoro rimasti in bilico dopo la scelta di Matteo Salvini di dire basta alla maggioranza gialloverde e chiedere il voto: “La crisi di governo purtroppo ha bloccato tutto e come vedete colpisce soprattutto persone che non c’entrano nulla”, scrive Di Maio su Facebook.

La lista dei provvedimenti bloccati dalla mossa della Lega è lunghissima: va dalla riforma della giustizia alla revoca delle concessioni ad Autostrade chiesta anche ieri dai familiari delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi. Di Maio, nel suo post di auguri per Ferragosto, promette che “in questi giorni sto provando con tutte le mie forze a portare a casa l’ultimo decreto legge”. Si tratta del cosiddetto decreto Imprese, approvato “salvo-intese” dal Consiglio dei ministri del 6 agosto scorso, l’ultimo prima della crisi. “Significa che, prima dell’approvazione definitiva, manca il consenso di alcuni ministeri leghisti”, spiega il ministro dello Sviluppo economico.

Nella pratica, restano in bilico, per esempio, le norme a tutela dei rider: il testo di Di Maio prevede, tra le altre cose, il riconoscimento della malattia e la copertura assicurativa contro gli infortuni. Ma anche “un concorso per migliaia di giovani italiani come funzionari dell’Inps”. Ci sono poi le contromisure per evitare la chiusura dello stabilimento Whirlpool di Napoli. E infine le misure inderogabili sull’ex Ilva: senza un’intesa tra il governo e Arcelor Mittal sull’immunità penale entro il 6 settembre, la società che ha in mano l’acciaieria di Taranto ha infatti minacciato la chiusura dello stabilimento. Dopo la crisi scatenata da Salvini, anche il futuro di circa 55mila precari della scuola è un’incognita: per loro un secondo decreto approvato dal cdm salvo intese prevedeva la possibilità di abilitarsi nelle università e garantiva la metà dei 48mila posti del nuovo concorso. “Vorrei dire alla Lega – scrive Di Maio – avete deciso di staccare la spina al Governo a ferragosto, nessuno vi ha capito, ma ormai lo avete fatto. Adesso però – conclude – non tenete in ostaggio queste persone! Un abbraccio a tutti, buon Ferragosto”.

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