È stato arrestato a Valencia, in Spagna, Massimiliano Cornegliani, broker della droga da sempre attivo nel narcotraffico internazionale, legato a esponenti di Cosa nostra e della ‘ndrangheta. Latitante dal 2017, era ricercato per una condanna a quasi 7 anni per estorsione con minacce di morte e violenza, legata a vicende di traffico di stupefacenti. Cresciuto nell’hinterland milanese, in quel triangolo criminale tra Cesano, Corsico e Buccinasco, dove alle organizzazioni mafiose siciliane si sono nel tempo affiancate quelle calabresi, Cornegliani ha raggiunto una propria autonoma rilevanza criminale, confermata in varie storiche indagini su mafia e narcotraffico. Le vicende giudiziarie anche più recenti lo collegano alle famiglie della ‘ndrangheta “Barbaro-Papalia-Trimboli“. Negli anni scorsi ha minacciato di morte il magistrato della Dda che conduceva le indagini nei suoi confronti.

Lo SCIP – Divisione Interpol della Dcpc – e la compagnia Carabinieri di Corsico hanno supportato la Guardia Civil per la cattura a Valencia. L’operazione della polizia spagnola denominata “Mastrosso” riguarda elementi della criminalità locale collegati con la criminalità organizzata italiana, in particolare con affiliati alla ‘ndrangheta, che scelgono l’area della costa valenciana per creare connection internazionali e proseguire nell’anonimato i loro traffici. La cattura di Cornegliani è avvenuta con un intervento delle forze speciali spagnole UEI (Unidad Especial de Intervention) coordinate dalla Guardia Civil, mentre si faceva consegnare alcuni documenti con ulteriori false generalità, che intendeva utilizzare per proseguire la latitanza in America Latina.

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