Ciao amore mio,

quando mi leggerai probabilmente sarai una piccola donna che si affaccia al mondo, quel mondo così martoriato al quale ho deciso di affidarti. Ecco amore, ti scrivo queste righe perché ti immagino avida di lettura come me e piena di curiosità come tutte le persone intelligenti sanno essere, perché sono convinta che tu possa capire quanto sia difficile per me e papà vivere in un’epoca così buia e triste come quella della quale ti scrivo, in cui tu sei ancora una tenera e irresistibile peste di due anni. Siamo nel bel mezzo di un gravissimo disfacimento dei valori portanti di una società civile e di un deterioramento senza precedenti dell’ambiente che ci circonda.

Proprio in questi giorni è in atto il più grande disastro ambientale ed ecologico da molti anni a questa parte: circa 2 milioni di acri sono andati in fumo nelle foreste dell’Artico e gli incendi hanno emesso nell’atmosfera circa 100 milioni di tonnellate di CO2 (che è la quantità prodotta in un anno da una nazione grande come il Belgio), aumentando drasticamente il gas serra e il conseguente riscaldamento globale. Secondo gli esperti erano almeno 10 mila anni che le fiamme non divampavano a questa velocità.

Questo incredibile evento dovrebbe allarmare chiunque e dovrebbe essere l’argomento centrale di qualsiasi talk show, l’apertura di tutte le testate giornalistiche, il trend topic sui social network e invece no. La notizia è stata data dai media, ma senza troppo clamore.

Il fatto è, piccola mia, che tutto ciò che non ha effetti immediati su di noi, viene percepito come qualcosa di poco conto, qualcosa di arginabile o comunque di non troppo preoccupante. Come invece lo sono le orde di migranti che sbarcano ogni giorno nel nostro ridente Paese. Questa sì, che è una vera emergenza!

Il nostro ministro dell’Interno si è adoperato tanto per “informare” tutti i cittadini che siamo di fronte alla più temibile invasione della storia del mondo. Questi furboni fanno finta di fuggire da guerre e persecuzioni e invece si imbarcano con bambini al seguito con il solo scopo di raggiungere la bella Italia e colonizzarla seminando distruzione: rubando il lavoro agli italiani, diffondendo malattie rare e girando armati per le nostre città, minacciando e a volte aggredendo chiunque gli si pari davanti, comprese le forze dell’ordine.

Vogliono imporci la loro religione malata, vogliono far sparire i crocifissi dalle scuole e far mangiare cous-cous nelle mense ai nostri bimbi. Per intenerire l’opinione pubblica poi, usano i bambini. Si fanno fotografare sporchi e sofferenti, con in braccio delle creature che sembrano denutrite e spaventate, ma si tratta quasi sicuramente di un set fotografico allestito di tutto punto per raggirare il buon cittadino italiano che, tutti sappiamo, ha il cuore tenero.

Capisci Amelie, qui siamo di fronte ad un vero e proprio attacco alla nostra cultura, alle nostre tradizioni millenarie e l’unica speranza che abbiamo per contrastare questa ondata di barbari usurpatori è il nostro ministro dell’Interno. Il nostro Capitano Coraggioso. Lui, tra un mojito e un arancino, ha promesso di attuare qualsiasi strategia utile a ributtare in mare questi infami. E infatti, notizia di due giorni fa, il Decreto Sicurezza Bis da lui tanto voluto, è finalmente legge.

Ti spiego subito di che si tratta. In pratica da oggi, lui e solo lui può decidere se una nave Ong può salvare o meno dei migranti in mezzo al mare, come fosse un imperatore romano può usare il pollice verso e in un baleno quei miserabili diventeranno cibo per pesci. Chi poi decidesse di salvarli lo stesso, contravvenendo alle sue regole e mettendo così a rischio la nostra incolumità, verrà sanzionato fino a 1 milione di euro, gli verrà confiscata la nave e verrà arrestato. Per non parlare poi dei “fottutissimi zingaracci” che si permettono di minacciare il nostro ministro, ma che vedranno presto rase al suolo le loro sudicie baracche.

Qualche giorno fa è stato l’anniversario della strage di Bologna (nel 1980 ci fu un bruttissimo attentato alla stazione di Bologna ad opera di un gruppo di militanti di estrema destra, a causa del quale persero la vita 85 persone e altre 200 furono gravemente ferite), ma il nostro ministro dell’Interno era troppo stanco per partecipare alla commemorazione e così ha deciso di recarsi al Papeete di Milano Marittima per raccogliere i pensieri e pianificare prossime straordinarie imprese politiche.

Da dietro la consolle, con un rigenerante bicchiere di mojito in mano, ancora una volta ci ha resi fieri di lui e del suo impegno per questo Paese. Immancabile l’inno di Mameli, che lui però non ha cantato per lasciare che fosse il popolo a farlo. Cori di bagnanti unti di olio abbronzante hanno intonato “Fratelli d’Italia…” e, mentre il nostro ministro dell’Interno sorrideva sornione, una cubista dalla chiara e forte passione politica, incitava la folla urlante rendendo omaggio al Capitano Coraggioso.

Chissà cosa pensi, amore mio, mentre leggi queste parole. Chissà quali sono le conseguenze di tutto ciò che ti ho raccontato, chissà quanta gente è morta nel frattempo per mare e quante foreste, boschi, mari e laghi abbiamo contribuito a distruggere e inquinare. Chissà quanto si è ammalata ancora di più l’aria che respiriamo e la società nella quale viviamo.

Provo comunque ad immaginare per te un mondo decisamente migliore di quello che ti ho descritto, un mondo nel quale tu possa vivere una vita piena e sana, nel quale tu possa trovare la tua realizzazione solo grazie alle tue capacità, nel quale tu possa sentirti fiera di chi ti rappresenta al governo, nel quale non esista più plastica nei mari, né l’Ilva di Taranto, la raffineria Saras e il poligono di Quirra o la terra dei fuochi, nel quale ognuno possa sentirsi libero di essere ciò che vuole e la diversità di colore, cultura e tradizioni sia considerata una ricchezza inestimabile per il nostro Paese e non una minaccia.

Ti immagino felice in ogni caso e forte abbastanza per affrontare tutto. Tutto ciò che verrà.

Ti amo sopra ogni cosa.

Mamma

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