Lo sgombero del centro sociale bolognese Xm24, dove dall’alba di questa mattina sono in azione una ruspa e agenti in tenuta antisommossa, mette d’accordo il Partito Democratico e Lega. Il primo a elogiare l’intervento, voluto dal sindaco Pd Virginio Merola e dalla sua giunta, è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Buongiorno amici. Forze dell’Ordine impegnate fin dall’alba nello sgombero a Bologna del centro sociale Xm24. Molto bene, la musica è cambiata: ordine, legalità e democratiche ruspe!”, ha scritto su Twitter il vicepremier e leader del Carroccio, condividendo anche un video dell’intervento. Proprio la ruspa è stata utilizzata per abbattere le barriere messe a protezione dello spazio pubblico autogestito che da 17 anni occupa i locali dell’ex mercato ortofrutticolo in via Fioravanti 24: qui il Comune di Bologna ha annunciato di voler realizzare dieci appartamenti di co-housing.

La notizia dello sgombero voluto dalla giunta democratica era nell’aria da settimane e ha messo d’accordo tutto il Pd locale, a partire dal sindaco Virginio Merola che difende le modalità dello sgombero ma risponde così a Salvini: “Caro ministro Salvini, può occupare meglio il suo tempo e lasciare perdere le ruspe di Bologna. Pensi piuttosto alle ruspe che non ha ancora mandato a sgomberare le occupazioni illegali di CasaPound“. Il sindaco Pd commenta poi la correlazione tra lo sgombero del centro sociale e il decreto sicurezza bis fatta dal ministro dell’Interno, che questa mattina aveva parlato degli interventi più incisivi contro le occupazioni illegali previsti dal provvedimento approvato ieri in Senato: “Qui a Bologna sappiamo benissimo cosa fare per garantire legalità e rispetto: lo facciamo con gli strumenti della buona amministrazione e senza avere bisogno del suo decreto sicurezza bis. Stiamo liberano l’immobile occupato da Xm24 con equilibrio e coerenza. Lo facciamo – aggiunge Merola – dopo avere esplorato fino in fondo le vie del dialogo e le soluzioni praticabili nell’ambito della legge e delle regole. L’intervento di questa mattina non chiude la porta alla possibilità di trovare una soluzione come abbiamo fatto in altri casi”.

Oggi però, dopo l’endorsement di Salvini, il deputato dem Matteo Orfini, dissociandosi dalle dichiarazioni del capo del Carroccio, aveva affermato: “Ancora uno sgombero, le ruspe, i blindati. Non può essere questa la soluzione. Si interrompa questo show e riprenda il dialogo”, ha scritto su Twitter. Per il momento però Orfini rimane una voce isolata. A sostenere lo sgombero voluto dal Comune di Bologna è intervenuto anche il parlamentare bolognese del Pd Andrea De Maria, che parla di un’azione fatta con “equilibrio e coerenza”. E in una nota ha aggiunto: “È inutile che Salvini e la destra ora facciano propaganda su una situazione delicata di cui per fortuna non si sono occupati loro, ma una amministrazione comunale seria e competente, supportata dalla competenza tecnica di Acer“. A giudizio dell’esponente democratico, il Comune di Bologna si è mosso “affermando il rispetto della legalità ma provando anche fino all’ultimo il dialogo e a mettere in campo soluzioni alternative. È nel rispetto delle regole che si garantisco i diritti di tutti ed in particolare dei ceti sociali più deboli”. Sullo sgombero è intervenuta anche la senatrice leghista e sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni e ha parlato di “giornata storica“: “Si ridà decoro e tranquillità ad una zona che da tempo denuncia e lamenta notti insonni e degrado in tutta la vasta area circostante”.

Contro lo sgombero è partita la mobilitazione di residenti del quartiere Bolognina e di alcune delle realtà più significative della società civile bolognese. Dall’inizio dell’intervento, è nato un presidio spontaneo davanti al centro sociale. Presente la consigliera comunale di Coalizione Civica Emily Clancy che ha denunciato il divieto di far entrare lei e l’avvocato, nonostante Xm24 sia in uno spazio comunale: “Sono davanti a Xm24 da questa mattina alle 06.11″, scrive su Facebook. “È arrivata una ruspa ad abbattere una parte di lamiera del centro sociale. Gli attivisti e le attiviste cantano, recitano pezzi di tragedia greca. Non mi è stato consentito di accedere (per verificare le operazioni, in un immobile comunale) ma soprattutto non è stato consentito all’avvocato“.

Sempre su Facebook Potere al Popolo si è schierato con gli attivisti che sono asserragliati all’interno dello spazio: “Bologna, prime luci del mattino. Una ruspa. Non quella verde di Salvini, ma la ‘democratica’ di Merola. Stanno sgomberando l’Xm24, uno spazio che per 17 anni ha prodotto cultura, informazione, politica, è stato luogo di avanguardie artistiche e di incontro per giovani e meno giovani. Bisogna far rispettare il diritto alla proprietà, dicono i tutori dell’ordine. Noi crediamo che gli si opponga il diritto di chi ha restituito per quasi 20 anni uno spazio al quartiere, alla città, al Paese tutto, producendo un valore che trascende quello meramente economico: il valore della solidarietà, dell’aiuto reciproco, dello sviluppo di arte, cultura, democrazia politica. Gli attivisti e i solidali sono ancora lì. Chiunque sia della zona accorra a rafforzare il muro di solidarietà!”.

L’avvocata dei diritti Lgbtqi Cathy La Torre ricorda alcuni vecchi spazi sgomberati, come Atlantide, e mai riutilizzati: Xm24 “per 16 anni è stato spazio di libertà e di autodeterminazione di tanti e per tanti. E ve lo dico schietto schietto: stavolta se sgomberate e murate come nel caso di Atlantide, che serviva per farci tante cose utili ed è ancora indecentemente murata, vi trascino dinnanzi a ogni tribunale amministrativo e politico della città. Come se non fosse già uno spazio di co-housing e socialità Xm”.

Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si schiera con gli attivisti di Xm24: “Da quando sono sindaco a Napoli non si effettuano sgomberi e anzi le esperienze di collettivizzazione di rigenerazione urbana dei territori sono diventate fatti giuridicamente rilevanti e luoghi di vita civile e democratica della città. Questo Governo sta creando le condizioni perché a livello nazionale simili vicende possano essere sempre più frequenti ed è per questo che bisogna passare dalla resistenza al contrattacco rispetto a politiche che sono sempre più autoritarie, del manganello, politiche che dividono il Paese che invece per ripartire ha bisogno di coesione e di rimettere insieme storie differenti. Contro Salvini, questo Governo e la svolta autoritaria – ha concluso – si devono innalzare il livello di vigilanza democratica e la mobilitazione politica”.

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