Dal 20 agosto nell’aeroporto internazionale di San Francisco sarà vietata la vendita di bottiglie di plastica. La novità fa parte di un piano quinquennale per diminuire i rifiuti, le emissioni di anidride carbonica e lo spreco energetico: l’obiettivo dello scalo è arrivare a “zero rifiuti in discarica” entro il 2021. Il divieto si applicherà a tutti i ristoranti, caffè e distributori automatici, ma non agli aerei che utilizzano lo scalo.

Nella struttura viene già fornita gratuitamente acqua filtrata in 600 stazioni d’idratazione, dove i viaggiatori possono riempire le proprie “ecobottiglie“: contenitori riutilizzabili in vetro, alluminio riciclato o materiali compostabili certificati. L’aeroporto, che si descrive come “leader” nella sostenibilità, in passato ha installato pannelli solari e imposto l’utilizzo di stoviglie completamente biodegradabili, incluse cannucce e posate. Altri aeroporti a Dubai e in India hanno annunciato divieti simili sulle bottiglie di plastica, ma devono ancora applicarli del tutto.

Già dal 2014 la città di San Francisco ha vietato la vendita di bottiglie per l’acqua in plastica sul territorio cittadino, ma da allora ha previsto rinvii ed eccezioni. La produzione globale di plastica è cresciuta sempre più velocemente nel mondo e attualmente è a oltre 400 milioni di tonnellate l’anno. I prodotti monouso rappresentano circa il 70% dei rifiuti in plastica che inquinano l’ambiente marino e ogni anno un milione di uccelli e oltre 100mila mammiferi marini muoiono o vengono feriti perché strangolati dalle plastiche o per averle ingerite. Canada e Unione europea hanno promesso che vieteranno gli oggetti monouso in plastica dal 2021.

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