Una mozione presentata al Senato per dire no alla realizzazione dell’Alta velocità Torino-Lione. Nonostante il sì definitivo del premier Giuseppe Conte all’infrastruttura e la lettera inviata dal ministero dei Trasporti all’Unione europea per confermare la decisione, il Movimento 5 Stelle è protagonista di un’iniziativa parlamentare che punta a bloccare l’opera. E che ha provocato la reazione degli alleati di governo. “Noi non ci arrendiamo, noi pensiamo al Paese, non facciamo regali a Macron” ha scritto su Twitter Luigi Di Maio per presentare il provvedimento pentastellato. “L’unico regalo a Macron lo hanno fatto M5s e Pd votando la presidente della Commissione Europea decisa a Parigi e Berlino” ha replicato la Lega Nord, secondo cui “chi dice No al Tav invece dice no al futuro, al progresso e al lavoro, è fuori dal mondo” si legge nella nota del Carroccio, che di fatto ha risposto a Di Maio e al blog delle Stelle, che ha dato notizia della mozione presentata a Palazzo Madama. In serata, poi, è direttamente Matteo Salvini a ribadire la posizione del suo partito e, perché no, anche del governo: “L’opera si farà, indietro non si torna”.

“Ieri al Senato è stata depositata la mozione del Movimento che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav – hanno scritto i grillini – Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav. Bene – si legge ancora nel post sul blog – chi vuole mettere la faccia e la firma su un’infrastruttura del tutto inutile, deve farlo dentro il Parlamento. Chi vuole fare un regalo a Macron dica Sì alla Tav. Nero su bianco – è scritto ancora – questa è la posizione del M5s. No a progetti vecchi, inutili e dannosi”.

Nel prosieguo della comunicazione, poi, il Movimento traccia la strada per il niet all’opera: “Occorre escludere la prosecuzione delle attività connesse alla realizzazione dell’opera”. Poi la spiegazione dell’iniziativa parlamentare, i cui primi firmatari sono il capogruppo Stefano Patuanelli, il senatore Airola e le senatrici Pirro e Matrisciano. A seguire le altre firme del M5s del Senato. “Ci schieriamo dalla parte della collettività, contro un blocco di potere che sembra perseguire interessi di parte e di pochi – hanno scritto i pentastellati – Sottolineiamo come sia necessario avviare, in sede parlamentare, un percorso immediato per stabilire: la cessazione delle attività relative al progetto per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione; un diverso uso delle risorse, da destinare ad opere pubbliche alternative, maggiormente utili ed urgenti, sul territorio italiano”. Poi la conclusione: “Si vedrà ai voti che strada vuole prendere ciascuna forza politica. Davanti alla decisione per il Tav si può dire no, sì, oppure lavarsene le mani. Ogni scelta comporta valutazioni conseguenti da parte di tutto il Paese. Oggi e domani”.

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