A due anni e due mesi dal nuovo commissariamento, si alza il sipario sugli aspiranti soci della nuova Alitalia accanto a Ferrovie dello Stato, che avrà il 35% ed è stata scelta dal governo come regista dell’operazione, Tesoro e Delta. Non ci sono sorprese rispetto alle anticipazioni delle ultime settimane. Atlantia, holding che controlla Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma, dopo mesi di smentite e scontri con l’esecutivo gialloverde sulle concessioni autostradali ha ufficializzato il proprio interesse a entrare nell’azionariato della compagnia, che intanto continua a perdere 700 milioni al giorno. E prima della deadline fissata per le 18 di domenica sono arrivate all’advisor Mediobanca – incaricata di valutare le garanzie finanziarie degli interessati – anche le manifestazioni di interesse del gruppo Toto, ex proprietario di AirOne, di Claudio Lotito e del patron di Avianca, l’imprenditore boliviano German Efremovich.

Per ora l’unica certezza, comunque, è che lo Stato torna padrone della ex compagnia di bandiera, visto che accanto al gruppo pubblico Fs (35%) ci sarà come già noto il ministero dell’Economia con il 15% grazie alla conversione degli interessi sul prestito ponte da 900 milioni prevista dal decreto crescita. Già certa la presenza come partner industriale della compagnia statunitense Delta con una quota probabilmente vicina a quella di via XX Settembre. Manca dunque un socio che copra il rimanente 35-40%.

I quattro che hanno ufficializzato le proprie offerte saranno ammessi al parterre solo se piazzetta Cuccia riterrà adeguate le credenziali finanziarie presentate. La scadenza di lunedì 15 luglio – risultato della quarta proroga concessa dal ministero dello Sviluppo – di fatto non sarà rispettata nonostante gli auspici del ministro e vicepremier Luigi Di Maio: il cda delle Ferrovie, convocato per domani avrà in mano le manifestazioni di interesse e potrà constatare la costituzione del consorzio acquirente per formalizzarlo ai commissari straordinari di Alitalia e al Mise, che vaglieranno le offerte ancora non vincolanti. Ma per la predisposizione del piano industriale e la presentazione dell’offerta vincolante, che avrebbe dovuto essere presentata entro domani, serviranno i tempi supplementari. “Si auspica che il Cda di FS decida quanto prima e che si scelga tra le offerte più ambiziose e non tra quelle più conservative, Alitalia ha bisogno di tornare a giocare in attacco e non in difesa”, ha commentato Di Maio, mentre fonti Mise sostengono che “le numerose offerte arrivate dimostrano la bontà dell’operazione di mercato“. In un lungo post su Facebook, il vicepremier auspica di essere “l’ultimo ministro che si occupa di Alitalia. Torniamo a farla volare in tutto il mondo, a testa alta”.

La Federazione nazionale del trasporto aereo (Fnta), in rappresentanza dei piloti e degli assistenti di volo delle associazioni Anpac, Anpav e Anp, sabato aveva espresso “preoccupazione per il futuro dei naviganti del gruppo Alitalia in assenza di un piano industriale di effettivo rilancio della compagnia” e proclamato una gironata di sciopero per il prossimo 6 settembre, che si aggiunge a quello già previsto per il prossimo 26 luglio del personale navigante del gruppo Alitalia. In una nota la Fnta scrive che è opportuno “aprire tavoli di confronto sulle quote di partecipazione ma è ugualmente importante affrontare temi quali i futuri livelli occupazionali di piloti e assistenti di volo del gruppo”. Per questo i sindacati chiedono che venga avviato un tavolo congiunto “per discutere delle numerose problematiche connesse al contratto nazionale del lavoro dei Naviganti il cui rinnovo è congelato da oltre un biennio”.

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