Da quando la nave Alex è arrivata nel porto di Lampedusa nel pomeriggio di sabato, i membri dell’equipaggio di Mediterranea più volte hanno ringraziato le forze dell’ordine e la guardia costiera per il supporto ricevuto dopo che l’imbarcazione della ong ha forzato il blocco ed è entrata in acque territoriali italiane.

Lo ha fatto Alessandra Sciurba a bordo della nave poco dopo l’attracco e lo rimarca il capitano del veliero Tommaso Stella, che, in un’intervista a Repubblica, racconta: “Ho visto un agente che si è messo a piangere mentre controllava i nostri documenti. Un altro mi ha ringraziato, di nascosto. Credo che se avessero potuto sarebbero rimasti a bordo con me, a fare esattamente quello che stavo facendo io”. 

Tommaso Stella è indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: poco dopo la mezzanotte di sabato la Guardia di Finanza è salita a bordo per notificare il decreto di sequestro della nave e l’avviso di garanzia al capitano del veliero. Subito dopo i 46 migranti a bordo, dopo oltre sette ore dall’attracco nel porto dell’isola siciliana, sono stati fatti scendere. Stella racconta le storie dei migranti salvati in acque libiche e portati in Italia, ma ricorda anche lo “sguardo straordinario, densissimo, di tutti gli uomini di mare che ho incrociato a bordo delle motovedette delle forze dell’ordine“. L’armatore di Mediterranea, Alessandro Metzaveva raccontato a Radio Capital il salvataggio dei migranti compiuto “per fortuna prima che intervenisse la motovedetta della Guardia costiera libica che ha intimato l’alt”.  

“Chi dice che quel gommone non era in difficoltà, dovrebbe venire a vedere con i suoi occhi: come si fa a essere così cinici?”, si è chiesta invece Sciurba. “Vorrei che vi trovaste davanti a un gommone con 50 persone con bambini, alcuni piccolissimi, e dire ‘Non ci sono problemi’. Quando dovremmo intervenire? Come si può essere così cinici e crudeli pur di fare propaganda politica?”. Il “problema”, ha continuato, “era dimostrare quanto si era forti: siamo stati lasciati tante ore sotto i miasmi, è stata una vera vessazione. Ci siamo chiesti se siamo ancora in un Stato di diritto. Abbiamo violato un decreto incostituzionale e lo abbiamo fatto per stato di necessità. Ci sono governi che non si danno più un limite nella legittimità dei valori costituzionali”, ha concluso Sciurba annunciando che, nonostante il sequestro del veliero, Mediterranea “tornerà in mare”.

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