A fine 2018 l’evasione contributiva accertata dall’Inps ammonta a 1.117 milioni di euro. È quanto emerge dalla relazione programmatica 2020-2022 presentata oggi dal Civ, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto presieduto da Guglielmo Loy, in cui  si indica tra gli obiettivi a breve termine quello di “potenziare l’efficacia delle attuali funzioni di vigilanza e dei controlli previsti”: “Le entrate contributive dell’Inps sono stabili ma in futuro il tema della sostenibilità ci sta tutto – ha detto Loy -. La politica deve porsi il problema di aumentare la quota di occupati e la qualità dell’occupazione”.

Una richiesta subito accolta dal Governo, come ha fatto sapere il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economicoLuigi Di Maio, che su Facebook ha annunciato una nuova infornata di assunzioni per l’istituto: “Oltre 5000 assunzioni all’Inps! le Annuncerò insieme al presidente Pasquale Tridico questo pomeriggio a Roma e in diretta Facebook. Vi aspetto!”, ha detto il vicepremier. Secondo quanto già annunciato a maggio dal presidente dell’istituto, Tridico, le assunzioni dovrebbero distribuirsi tra questo ed il prossimo anno. Dalla relazione è emerso poi che dall’attività di Vigilanza ispettiva dell’Inps, insieme ai contributi evasi accertati, nel 2018 sono state effettuate 17.710 ispezioni e identificate 14.034 aziende irregolari, 5.171 lavoratori in nero e 37.552 lavoratori irregolari.

“5400 assunzioni in due anni” – “Tra il 2019 e il 2020 entreranno nell’Istituto 5.400 nuovi dipendenti”. A dare la notizia è stato il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha spiegato l’annuncio fatto da Di Maio precisando che “3.507 di questi sono già entrati dal 1° luglio e oggi concludono le giornate formative; 1.869 sono quelli che verranno assunti nel 2020 in sostituzione dei dipendenti che andranno in pensione con quota 100. Avremmo un tasso di sostituzione, quindi, del 100%. Credo che sia l’evento più grosso di assunzioni mai avvenuto nella Pa“.

Reddito e pensione di cittadinanza – Dalla relazione è emerso che le domande presentate per il Reddito e la Pensione di cittadinanza al 20 giugno 2019 sono pari a 1.344.923, di cui accolte 839.794. A riguardo, il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps ha indicato tra gli obiettivi dell’Istituto quello di “valutare il modello gestionale applicato alla prima fase di erogazione delle prestazioni di Reddito e Pensione di cittadinanza al fine di individuare gli aspetti negativi, quelli che vengono valutati positivamente ed applicabili, anche per l’erogazione delle altre prestazioni”.

Quota 100 – Le domande di Quota 100 finora presentate sono “circa 150 mila. Osserviamo un rallentamento e se rimane questo trend, penso si arriverà a fine anno intorno alle 200 mila e, quindi, ad un risparmio di circa 100 mila domande rispetto alle 290 mila previste”.  A dirlo è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che ha ricordato che il risparmio per 1,5 miliardi di euro derivante dal minor utilizzo di Quota 100 e Reddito e pensione di cittadinanza è stato già congelato nell’ambito dei conti pubblici: si tratta, ha detto, di circa un miliardo da Quota 100 e 500 milioni da Reddito e pensione di cittadinanza.

Entrate in bilancio – Le entrate più significative nel bilancio consuntivo 2018 dell’Inps sono rappresentate dai contributi pari a 231 miliardi e 166 milioni di euro e dai trasferimenti dal Bilancio dello Stato per 105 miliardi e 720 milioni di euro. Fondi che, spiega Loy, sono “frutto del sacrificio dei lavoratori e delle imprese. Non sono tasse. È bene che i cittadini sappiano che con 230 miliardi di contributi versati l’Inps è il più grande soggetto erogatore di previdenza e assistenza”. I contributi “garantiscono le pensioni oggi e anche assistenza sul lavoro, ammortizzatori sociali e indennità di disoccupazione. A questo si aggiungono i soldi che lo Stato, la politica decidono di affidargli per fare azioni di solidarietà e assistenza. Questi due capisaldi vanno ben tenuti e protetti”, ha evidenziato ancora Loy. La spesa più significativa nel bilancio è rappresentata invece dalle prestazioni istituzionali, che ammontano a 318 miliardi e 373 milioni di euro.

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