“È nato il partito dei Benetton“. Il vicepremier Luigi Di Maio torna sulla questione Autostrade e ribadisce l’intenzione da parte del M5s di revocare la concessione alla società del gruppo Benetton come conseguenza del crollo del Ponte Morandi. Ieri il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha annunciato che da una prima lettura del parere elaborato dalla commissione tecnica di esperti emerge “un grave inadempimento da parte del concessionario” per quanto riguarda la manutenzione del viadotto. Venerdì i sindacati e Confindustria hanno criticato l’atteggiamento del M5s e di Di Maio, sostenendo che “in merito a società quotate e non solo servirebbe una valutazione più a freddo del linguaggio da usare“. Con loro se la prende Di Maio e con quella “parte della politica e dei partiti” che “fanno da scendiletto” a “milionari e multinazionali”. L’ultima critica al capo politico M5s arriva intanto da Matteo Renzi che, intervistato dal Sole 24 Ore, ha detto: “Di Maio odia chi crea lavoro, non ci sono altre spiegazioni”.

“Ci sono milionari e multinazionali che credono di poter utilizzare le casse dello stato a proprio piacimento e quando provi a togliergli le rendite, iniziano a ricattare. Si sentono forti perché c’è una buona parte della politica e dei partiti che gli hanno fatto e gli fanno da scendiletto. Guardate il caso del Ponte Morandi: non appena abbiamo comunicato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade tutti questi poteri sono sobbalzati dalla sedia“, scrive su Facebook Luigi Di Maio, aggiungendo un nuovo capitolo allo scontro ormai continuo con Autostrade per l’Italia.

“È nato il partito dei Benetton – accusa Di Maio – che sta federando tutti gli amici degli amici che in questi anni hanno avuto trattamenti di privilegio, a scapito degli imprenditori che ogni giorno si spaccano la schiena. Io sono dalla parte del lavoro e delle imprese ed è per questo che mi batto contro coloro che fanno concorrenza sleale ai nostri artigiani, ai nostri operai con concessioni vergognose”. Il vicepremier sostiene che “il partito dei Benetton ha un solo obiettivo, andare contro il Movimento 5 stelle. Non contro il governo, ma contro il Movimento 5 stelle”. Di Maio ribadisce la promessa di togliere la concessione ad Aspi entro il 14 agosto, anniversario del crollo del Ponte Morandi in cui morirono 43 persone: “Faremo giustizia per le famiglie che hanno perso i loro cari”. E ricorda anche la norma sulle tariffe autostradali: “Abbiamo già bloccato i rincari per tutta l’estate, fino al 15 settembre, e non ci fermiamo!”.

A criticare le posizioni del capo politico M5s è Matteo Renzi: “Con le scelte di questi giorni il vicepremier ha rovinato una settimana positiva”, sostiene l’ex premier al Sole 24 Ore. “Avevamo avuto almeno tre ottime notizie. La prima è che non ci sarà una procedura di infrazione. La seconda è l’organizzazione delle Olimpiadi 2026. La terza è la distruzione del Ponte Morandi che permette a Genova di ricominciare. Ma anziché concentrarsi su questo, Di Maio ha scelto di fare la guerra a chi crea lavoro. Di criminalizzare le imprese e gli imprenditori. Di fare dell’invidia sociale la propria stella polare”, afferma Renzi. Nel mirino dell’ex segretario del Pd ci sono anche gli attacchi ai Benetton: “Il decreto contro Ilva, le dichiarazioni contro Benetton, l’incapacità sui tavoli di crisi sono il segno di un atteggiamento folle, quasi patologico – l’attacco di Renzi – Da quando è uscito sul balcone per abolire la povertà quel ragazzo non è più rientrato in se stesso. E attaccando chi crea lavoro e chi fa impresa si distrugge qualsiasi segnale positivo del Paese”.

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