“Noi esistiamo, fatevene una ragione”.

Cinque parole che dovrebbero, in un paese normale, esaurire ogni tipo di discussione ed obiezione.

“Noi esistiamo, fatevene una ragione”.

E’ proprio così, esistono intorno a noi persone per le quali è impossibile spostarsi, prendere un autobus o una metropolitana ma che continuano ad esistere.

Sono abbastanza adulto ma continuo a emozionarmi ed a sentire le lacrime ingombrare i miei occhi nell’ascoltare le parole appassionate e nel vedere il roteare delle manine della piccola Elena.

“Noi esistiamo, fatevene una ragione”.

Ti chiedo scusa, piccola Elena.

Ti chiedo scusa, perché per troppo tempo abbiamo contribuito a far “crescere” (?) una società che della esistenza di chi fa fatica non vuole occuparsene.

Mi sento terribilmente chiamato in causa dalle tue parole.

Ti posso solo promettere che, sempre e per sempre, ricorderò a me stesso che un luogo più bello da vivere è quello dove TUTTI possono trovare accoglienza.

Grazie per avermelo ricordato e, puoi contare per quel poco che serve, sul mio sostegno.

Articolo Precedente

Sea Watch, Consiglio d’Europa: “Subito un porto”. Preoccupazione per il decreto Sicurezza

next