Quando si parla di auto elettriche, c’è sempre un gruppetto di persone che sostiene che non saranno mai possibili per varie ragioni più o meno fantasiose, tipo che non so dove caricare la macchina elettrica, che mi fa fatica aspettare che le batterie si carichino, e se voglio andare da Roma a Milano senza mai fermarmi come faccio? Per non parlare della storia che ricompare sempre che le auto elettriche “inquinano più di quelle convenzionali”. Ma questo è falso, specialmente se usiamo energia rinnovabile per caricare i veicoli elettrici. Usiamo energia prodotta a zero emissioni di gas inquinanti per azionare veicoli che hanno emissioni zero di gas inquinanti.

Torna tutto, sembrerebbe, ma ci potrebbe essere un problema che viene spesso tirato fuori in queste discussioni: se introduciamo qualche decina di milioni di veicoli elettrici nel sistema di trasporto italiano, che succede al momento in cui tutti li mettono in carica? Ti pare possibile che la rete elettrica possa reggere? Sicuramente sarà un disastro: blackout totale! Sotto certi aspetti, non è una paura totalmente infondata: vi posso raccontare di quando un mio amico ha provato a caricare la sua Tesla a una presa di corrente di casa mia. I fusibili sono saltati talmente alla svelta che mi era quasi venuto il dubbio che non ci sia stato nemmeno bisogno per i connettori di toccarsi – che fosse stato l’effetto di una misteriosa empatia elettronica a distanza! Ma, a parte l’impianto di casa mia che evidentemente non era stato progettato per caricare le Tesla, potrebbe succedere qualcosa del genere a livello nazionale?

Certo, la stabilità della rete elettrica non è sempre garantita e tutti ci ricordiamo del blackout del 2003 che mise al buio l’Italia intera. Se era bastato un albero caduto per avere questo effetto, cosa potrebbe succedere se i proprietari di qualche milione di veicoli elettrici volessero caricarli tutti insieme? Ma, in realtà, non c’è veramente da preoccuparsi. Come possiamo leggere in un recente rapporto di “Transport and Environment”, i veicoli elettrici non sono un problema per la rete elettrica, anzi sono un’opportunità per renderla più efficiente e risparmiare risorse.

Come succede spesso quando si parla di veicoli elettrici o di energia rinnovabile, si tende a ragionare sulla base di schemi ormai antiquati che vedono la rete elettrica come un sistema rigido e inflessibile, quindi soggetto a collassi improvvisi. Ma non è così, perlomeno non lo è più: la rete sta rapidamente evolvendo per diventare intelligente, ovvero “smart”. E’ un termine che non è solo una moda, ma che indica la trasformazione di tutti i sistemi distribuiti in sistemi flessibili che si adattano alle esigenze degli utenti e non solo: tendono a gestire la domanda in modo da ottimizzare i costi. Questa è una cosa che vedremo sempre di più nel futuro: i gestori della rete tenderanno a usare prezzi differenziati per incoraggiare gli utenti a usare energia elettrica quando è abbondante, per esempio durante il giorno, quando gli impianti fotovoltaici sono bene illuminati. L’energia sarà disponibile anche di notte, prodotta per esempio dal vento, dal biogas, o immagazzinata in batterie. Ma sarà più costosa.

Nell’ambito di una rete intelligente, i veicoli elettrici hanno un loro ruolo come un ulteriore elemento che permette di flessibilizzare la domanda. Si tratta di sviluppare il concetto di “ricarica intelligente,” ovvero ricaricare le auto elettriche nel momento migliore della giornata – per esempio di giorno quando gli impianti fotovoltaici producono al massimo. Ma non solo: i veicoli elettrici possono giocare un ruolo attivo della gestione della rete intelligente: è il concetto di “V2G” (vehicle to grid) dove le batterie dei veicoli funzionano come sistemi di stoccaggio di energia “su ruote”. Possono immagazzinare energia quando ce n’è bisogno, evitando di doverla sprecare durante i picchi di produzione e, inoltre, possono restituirla alla rete quando la produzione è insufficiente.

Insomma, i veicoli elettrici sono una grande opportunità per il “Paese del sole”, dove possiamo produrre energia rinnovabile abbondante e a basso costo. E’ solo un fallimento dell’immaginazione quello che ci fa rimanere ancorati a tecnologie obsolete come il motore diesel o il metano come combustibili.

Articolo Precedente

Traffico rifiuti, compost ‘velenoso’ finiva a Roma: “Manda il percolato nel fosso”. Il ruolo del dirigente regionale Fegatelli

next
Articolo Successivo

Panda gigante salvato dagli abitanti di un villaggio, dopo due mesi di cura è libero

next