Mentre Huawei continua a lavorare sul suo sistema operativo proprietario, si moltiplicano le cattive notizie. Tokyo Electron e Western Digital hanno abbandonato il colosso cinese, e il lancio del nuovo notebook Matebook è stato cancellato proprio per via delle restrizioni statunitensi.

Partiamo dal sistema operativo, che sarebbe noto come HongMengOS, su cui non ci sono informazioni ufficiali, ma molte ipotesi interessanti. Stando a quanto riportato dal ChinaDaily, uno dei punti chiave del nuovo sistema operativo di Huawei dovrebbe essere la compatibilità con tutte le applicazioni Android. Più che un’ipotesi questa è una doverosa realtà, se l’azienda cinese vuole continuare ad offrire agli utenti app e servizi d’uso comune.

Sembrerebbe poi che Huawei stia focalizzando l’attenzione sul livello di protezione dei dati personali degli utenti. Un tema rovente non solo perché è al centro del decreto esecutivo firmato da Donald Trump, ma anche perché è un argomento che è stato spesso contestato ad Android, ed è il cavallo di battaglia di Apple. In mancanza di dettagli non si possono esprimere giudizi, salvo il fatto che l’idea ha del potenziale.

A dare qualche chicca ci ha pensato anche il sito specializzato Global Times, secondo cui al progetto di Huawei sarebbero interessate anche altre aziende cinesi, tra cui Oppo e Xiaomi. Queste ultime starebbero già testando il sistema operativo di Huawei per comprenderne le reali potenzialità. Forse è una mossa per sganciarsi dalla dipendenza da Google in un clima in cui le aziende cinesi non sono ben viste Oltreoceano. O forse è un tentativo di istituire un “polo software” orientale in contrapposizione a quello a stelle e strisce. Al momento non ci sono elementi per andare oltre con le ipotesi, ma le possibilità paiono moltissime.

Intanto il database di WIPO (World Intellectual Property Organization) dimostra che il produttore cinese sta cercando di depositare il marchio HongMeng in vari Paesi tra cui Canada, Spagna, Messico, Svizzera.

Queste notizie però non smorzano la gravità della situazione attuale di Huawei. Il produttore cinese ha infatti dovuto annullare il lancio del nuovo notebook Matebook X Pro. Richard Yu, a capo del business consumer di Huawei, ha dichiarato che “il nuovo notebook potrebbe non vedere mai la luce se l’azienda resterà nella lista nera degli Stati Uniti”. Infatti la produzione dei notebook è conseguente alla fornitura dei processori Intel e del sistema operativo Windows di Microsoft. Entrambe le aziende hanno dovuto adeguarsi al decreto presidenziale, e questo ostacolo è al momento difficile da superare.

Ultima tegola è quella dell’abbandono di Tokyo Electron e Western Digital. Forse i nomi sono poco conosciuti ai consumatori, ma sono di grande importanza. Tokyo Electron è il terzo fornitore mondiale di apparecchiature per la produzione di semiconduttori, Western Digital è un importante produttore di supporti di archiviazione. Entrambe le aziende sono rammaricate di aver dovuto prendere questa decisione, ma per loro “è fondamentale che il governo e l’industria statunitense ci vedano come una società giusta e onesta”.

Non resta che attendere il 19 agosto e vedere se la proroga di 90 giorni sarà ulteriormente posticipata o meno.

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