Erano gli anni in cui i tavoli da disegno degli studi Disney traboccavano di piccoli accessori affascinanti, versione materiale di inimmaginabili (per l’epoca) “fotosciòp”. Quello che oggi selezioniamo con un clic era allora riposto con ordine nei cassetti e andava preso a mano, uno per uno, dallo sfumino (meraviglia di matita in carta arrotolata per le sfumature) alle puntine di metallo disegnate da Walt in persona. Sulla scrivania, i fogli venivano fissati a un disco mobile (era più semplice ruotare quelli che la scrivania intera). I modellini dei personaggi, allora come oggi, sugli “spalti” di questo porto fantastico da cui salpare fino ai sogni del pubblico.

Chicago 1901: nasce Walt e nel 1928, con un topo, diventa Disney. Ma è nel 1934 che nasce il papero che insegnerà a leggere ai miei figli, su un’isola. La casa affittata quell’estate è abitata d’inverno dal proprietario, che nel resto dell’anno si trasferisce a gestire un campeggio. E la camera dove dormono i miei figli è piena di fumetti! C’è scritto Topolino, ma le caratteristiche di questo precisino non possono competere con l’imprevedibilità del papero più simpatico e irascibile della storia. E’ stato allora che i miei figli hanno cominciato a leggere e sfogliare un libro (non chiamiamoli fumetti come fosse un diminutivo), è a Paperino che dobbiamo l’inizio di una passione che non ha più trovato fine: leggere.

Certo è molto più semplice identificarsi in lui che nell’infallibile prevedibilità di Topolino, ma è fuor di dubbio che i fumetti, così ancora discriminati da molti insegnanti che non li considerano libri, ci hanno aperto un mondo alla lettura. Paperino, oltre ogni Marvel, dotato di superpoteri che lo fanno infuriare oltre ogni Thanos (ma senza far male a nessuno), oltre ogni Winnie (al cui miele preferisce una tazza di cioccolata fumante), oltre ogni italiano (nemmeno lui sa come riesce a campare, ma ci riesce con uno zio che farebbe comodo a tutti) è oltre ogni quiete dopo la tempesta: la sorte lo rade al suolo, ma lui si rialza sempre, alla faccia dei Gastone dalle fortune ingiustificate (manco fossero ministri del Lavoro o dell’Interno).

Certo, quando Walt Disney ha iniziato non poteva immaginare fin dove sarebbe arrivato e nessuno di noi poteva immaginarsi una tale immaginazione. Tranne la realtà: Donald Trump sembra un fumetto ma Paperino è la dimostrazione che non tutti i Donald vengono per nuocere. Buon compleanno a Paperino e a noi buona fortuna!

 

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