Olga Nassis, antropologa siciliana di famiglia greca (i Nassis sono stati protagonisti sia della lotta di liberazione anti-ottomana che della resistenza contro i nazisti), ha partecipato –  come Lidia Menapace – a queste elezioni europee con Syriza in Grecia, ottenendo quasi 30mila voti. Le sue considerazioni sull’Europa post-voto ci sembrano interessanti: il suo originale punto di vista “greco” potrebbe in realtà interessare tutti i Paesi del Sud Europa, fra cui anche il nostro.

di Olga Nassis

Chi ha perduto le elezioni in Europa? Le ha perdute Trump, perché queste elezioni erano sulla sopravvivenza o meno dell’Europa, e l’Europa alla fine c’è ancora.

E chi le ha vinte? Le ha vinte la ragazza svedese – Greta Thunberg – di cui tutti ridevano perché aveva l’ingenuità – una ragazzina! – di mettersi davanti al suo parlamento a gridare ai politici che è ora di non perdere tempo e di salvare la Terra.

Trump, con la sua arroganza e la sua faccia da bullo, sembrava forte. E Greta, con la sua faccia pulita, sembrava buffa. Intanto il bullo non è riuscito a dare fuoco alla scuola – e la ragazzina (ma migliaia e migliaia di ragazzini hanno manifestato con lei, in tutto il mondo) ha vinto le elezioni.

“Come, ha vinto le elezioni?”.

Ha vinto le elezioni. Le ha vinte in Germania, dove il partito ecologista (il partito verde) nella sorpresa generale ha stracciato tutti quanti. E’ andato molto bene in Francia, dove è il terzo partito. Così, nel Parlamento europeo, finiranno per esserci più allegri Verdi che feroci e (si diceva) invincibili Neri…

E questo, a noi Greci, che cosa importa?

C’importa sì. Intanto perché il governo tedesco – il nostro più duro avversario – adesso avrà altro a cui pensare, che non stringere la corda al collo di noi Greci. E poi perché anche in Grecia ci sono in realtà un sacco di Greta, solo che noi non le vediamo. In Germania e in Francia la vittoria degli ecologisti è stata conquistata soprattutto dai giovani, da quelli che “ingenuamente” hanno dato retta alle domande nuove. E anche in Italia, dove la sinistra “ufficiale”, nelle sue varie forme, ha fatto tutto il possibile per rovinare se stessa, le piazze si sono riempite tantissime volte da folle di ragazzi “ingenui” e senza partito, ma decisi – sia pure confusamente – ad andare avanti. Basti pensare alle grandissime manifestazioni antifasciste e antimafia.

Ecco: noi dobbiamo imboccare con decisione questa strada. Una strada veloce, coraggiosa, senza compromessi. Non solo nei sentimenti, ma proprio nelle misure concrete, tagliate su misura per noi Greci in Europa, per risposte vincenti ai bisogni greci. Per esempio? Tre proposte concrete.

1) Proporre alla Germania – cioè ai Verdi tedeschi – la conversione del debito greco in riconversione ecologica e climatica;
2) Studiare con la Germania – cioè, ancora, coi Verdi – un trasferimento di tecnologia e know how;
3) Dichiarare lo stato di emergenza climatica, rivedere in questo quadro i vincoli economici della Bce e impegnarsi a reinvestire le risorse in tal senso.

L’economia, nel ventunesimo secolo, non è solo finanza: è il momento di comprendere questa realtà fino in fondo e la Grecia deve contribuire, anche stavolta, a tracciare la strada per l’Europa.

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