Tanti applausi e molte lacrime per la prima volta a Riace dopo quasi 8 mesi di lontananza. Ancora sottoposto al divieto di dimora, infatti, solo con l’autorizzazione del Tribunale di Locri ieri sera il sindaco sospeso Mimmo Lucano ha potuto partecipare al comizio finale prima delle elezioni in cui è candidato a consigliere comunale nella lista “Il cielo sopra Riace” guidata da Maria Spanò.

“Di una cosa sono certo, – ha affermato un Lucano emozionato e quasi senza voce – se un giorno avrò la fortuna di tornare nella mia comunità l’impegno sociale non finirà mai per me perché non saprei vivere in un altro modo. Sono l’unico politico in esilio in Italia”.

“Riace – ha aggiunto – ha avuto un ruolo mondiale. Ero consapevole che sarebbe stato un lungo percorso. Abbiamo trasmesso un messaggio politico e di umanità. E questo sarà per sempre. Anche nei libri di storia si parla di Riace. L’immigrazione non è un dramma sociale. Riace ha dissolto quest’equazione sulla quale sono state costruite le fortune dell’attuale governo, ma non solo. È stata distrutta una piccola comunità: abbiamo perso la storia, l’asilo multietnico, i laboratori sono chiusi. Cosa farà lo Stato oggi?. Io me ne vado da questo ruolo a testa alta”.

E sull’inchiesta “Xenia” che ha portato al suo rinvio a giudizio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e, più in generale, per la gestione dei fondi destinati all’accoglienza: “Tutti i cittadini possiamo sbagliare. È giusto che sono indagato e il processo stabilirà la mia innocenza o colpevolezza. Ma certamente non voglio avere alibi. In tanti mi hanno proposto la candidatura al parlamento europeo. Potevo approfittare per avere l’immunità e un’indennità molto più alta, ma non l’ho fatto per una questione di orgoglio, per ripartire da dove è iniziata questa mia esperienza politica e istituzionale”.

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