Gli occupati a marzo sono aumentati di 60mila unità rispetto a febbraio (+0,3%) mentre sono cresciuti di 114mila unità su marzo 2018 (+0,5%) arrivando a 23.291.000 e sfiorando i massimi registrati a maggio 2018. Lo rileva l’Istat spiegando che l’aumento tra marzo e febbraio riguarda soprattutto gli occupati dipendenti “permanenti” ovvero con un lavoro stabile, cresciuti di 44mila unità. Il tasso di occupazione sale di 0,2 punti rispetto a febbraio al 58,9%, ai massimi da aprile 2008. Un ritorno ai livelli pre-crisi dovuto all’aumento del tasso di occupazione delle donne che ha toccato il valore massimo della serie storica (dal 2004) arrivando a marzo al 49,8% rispetto al 47,5% dell’aprile 2008.

I dati positivi sull’occupazione si riflettono anche sui disoccupati. Le persone in cerca di lavoro sono 2.641.000, in calo di 96mila su febbraio e di 208mila su marzo 2018. La disoccupazione tra i giovani, le persone tra i 15 e i 24 anni, a marzo 2019 è scesa al 30,2%, il dato minimo da ottobre 2011. In generale il tasso di disoccupazione  è diminuito di 0,4 punti rispetto a febbraio arrivando al 10,2%, il dato più basso dopo agosto 2018 (era al 10,1%).

Anche l’aumento degli occupati si concentra principalmente tra i giovani, i minori di 34 anni (+69mila unità), mentre sono stabili i 35-49enni e calano gli over 50. Rispetto ai minimi di occupazione registrati con la crisi economica (22.142.000 unità a gennaio 2014), l’Istat rivela che si sono recuperati oltre 1,1 milioni di occupati. Il recupero del livello di occupazione rispetto al periodo precedente la crisi (lavoravano 23,18 milioni di persone) si è avuto con un cambiamento della composizione degli occupati. Per le donne si registrano appunto 443mila occupate in più rispetto ad aprile 2008 mentre per gli uomini si segnano 480mila occupati in meno, con il tasso passato dal 70,4 al 68%.

Nel periodo da gennaio a marzo 2019 l’occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano gli indipendenti (+0,3%, +14 mila) e soprattutto i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila), a conferma del trend positivo per i contratti di lavoro stabili, già emerso dai dati Inps su febbraio e prima su novembre e dicembre 2018, cominciato dopo l’entrata in vigore del decreto Dignità anche per rinnovi e proroghe voluto dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio per ridurre la precarietà, introducendo dei paletti ai contratti a termine.

I dati comunicati dall’Istat mettono in evidenza “il positivo andamento del mercato del lavoro”, afferma il ministro dell’Economia Giovanni Tria commentando i numeri resi noti dall’Istituto di statistica. Da segnalare in particolare, “oltre all’aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale al 58,9%, tornando ai livelli massimi da aprile 2008. Numeri che testimoniano la solidità e la tenuta dell’economia italiana“, conclude il titolare del Mef.

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