Una delegazione di inviati del generale libico Khalifa Haftar , il 4 aprile scorso e quindi prima dell’offensiva per liberare Tripoli, è volata a Parigi per incontrare il presidente Emmanuel Macron. Secondo quanto rivelato da Repubblica, il colloquio è servito per avere l’appoggio della Francia all’attacco. La ricostruzione è stata smentita ufficialmente dall’Eliseo: “Come i nostri partner”, ha risposto ai cronisti un portavoce del ministero degli Esteri, “parliamo con tutte le parti del conflitto in Libia, al fine di ottenere un cessate il fuoco. Non siamo mai stati avvisati di un’offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio”.

La ricostruzione di Repubblica era basata sui tracciati di Flightradar, il sito che monitora il traffico aereo. Il giornale aveva avuto conferma da una fonte diplomatica dell’Eliseo della missione nella capitale francese. Secondo il quotidiano, l’aereo che ha portato la delegazione è lo stesso che lunedì 8 aprile è arrivato a Roma con a bordo inviati del generale per colloqui con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte su una possibile tregua. Repubblica scrive che gli emissari di Haftar erano a Parigi poche ore dopo l’annuncio dell’inizio dell’offensiva e che il Falcon è partito dall’aeroporto di Orly prima dell’alba di venerdì, diretto a Bengasi. Negli ambienti libici parigini, scrive ancora il quotidiano, c’è chi sostiene che nella delegazione facesse ci fosse il figlio del generale, Saddam Haftar, e l’obiettivo della missione sarebbe stato presentare i piani di attacco. L’Eliseo già ieri aveva negato un ipotetico sostegno e confermato la “forte preoccupazione” e l’esortazione al dialogo.

Intanto oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a quanto apprende l’Adnkronos, presiederà una riunione a Palazzo Chigi sulla Libia. All’appuntamento sulla crisi libica, che si terrà attorno alle 16, dovrebbero prengder parte i ministri degli Esteri e della Difesa Enzo Moavero Milanesi e Elisabetta Trenta. Non è esclusa, inoltre, la presenza del vicepremier Luigi Di Maio, mentre l’altro vicepremier, Matteo Salvini, non ci sarà perché impegnato a Milano, ma sicuramente sarà presente un delegato del ministro dell’Interno.

La situazione è monitorata anche a livello europeo. Sulla Libia “c’è l’impegno dei 28 ministri” e la Commissione europea “è in contatto permanente con l’Onu”, ha detto un portavoce dell’esecutivo. E ha aggiunto: “C’è molta attività” diplomatica” e “utilizziamo tutti i mezzi che abbiamo per fare passare il messaggio che la crisi in Libia è molto preoccupante”. La portavoce ha aggiunto che “per questo l’Ue ha deciso di esprimersi a livello dei 28 ieri con una dichiarazione”.

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