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Cinque questioni da affrontare per sopravvivere al Congresso delle famiglie di Verona

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Il Congresso di Verona è partito, tra macabri feti di gomma e simpatiche esternazioni contro gay e legge 194. Il clamore attorno è intanto cresciuto al punto da toccare anche i delicati equilibri di governo: il M5s, da una parte, lancia siluri contro l’evento; dall’altra, la Lega (a quanto si legge) sta smorzando i toni prima più entusiastici e gli stessi Zaia e Salvini – in modo un po’ cerchiobottista, in verità – si sono premurati ad assicurare che unioni civili e aborto non si toccano.

Prepariamoci, dunque, al prevedibile vittimismo da parte di chi crede, tra le altre cose, che le donne debbano stare in casa, che il femminicidio è un capriccio lessicale e che le famiglie arcobaleno non esistono. E basta aver seguito i dibattiti di questi giorni sull’evento in questione per capire quale direzione prenderà lo scontro politico su certi temi. Per affrontare tutto ciò, eccovi un prontuario in cinque punti su come affrontare certi argomenti: cercando di sopravvivervi.

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