Cinema

David di Donatello 2019, le nomination. Per la prima volta due donne candidate alla miglior regia. Dogman fa incetta di candidature

Alice Rohrwacher con Lazzaro felice e Valeria Golino con Euforia si contenderanno assieme a Mario Martone (Capri-Revolution), Luca Guadagnino (Chiamami con il tuo nome) e Matteo Garrone (Dogman) il David 2019 per la miglior regia. Escluso dai premi pesanti "Loro" di Paolo Sorrentino

di Davide Turrini

Due donne candidate alla miglior regia per i David di Donatello non era mai successo. Esordisce così la prima vera edizione del prestigioso premio al cinema italiano sotto l’effettiva presidenza di Piera Detassis. Alice Rohrwacher con Lazzaro felice e Valeria Golino con Euforia  si contenderanno assieme a Mario Martone (Capri-Revolution), Luca Guadagnino (Chiamami con il tuo nome) e Matteo Garrone (Dogman) il David 2019 per la miglior regia. Premio affatto scontato, a dire il vero, perché le prove di Rohrwacher e Golino sono davvero di altissimo livello rispetto a quelle dei corrispettivi maschi: film maiuscoli ma forse non vette delle proprie brillanti carriere. Dicevamo dei David di Donatello 2019 versione Detassis.

La prima edizione con  “ripulitura” della giuria offre anche il neonato Premio dello Spettatore – destinato al film di maggiore riscontro sul fronte degli spettatori e delle presenze in sala – e si accoppia anche ad un anno piuttosto interessante per le produzioni italiane. Nella categoria Miglior Film ci sono di nuovo Lazzaro felice, Euforia, Dogman, Chiamami con il tuo nome, e a loro si aggiunge la sorpresa “politica” dell’anno Sulla mia pelle. Il regista del film sul caso Cucchi, Alessio Cremonini, spicca nella cinquina dei migliori esordienti che, però, non include donne: Luca Facchini per il “film” Fabrizio De Andrè – Principe libero; Fabio e Damiano D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza; Simone Spada per Hotel Gagarin; e un esordio di lusso, ovvero Valerio Mastandrea con Ride. Tifando in modo sfegatato per i fratelli D’Innocenzo passiamo ad un’altra categoria da tifo altrettanto sfegatato: il David tra gli attori non protagonisti deve andare ad Ennio Fantastichini, l’attore scomparso lo scoros novembre 2018, qui nei panni del papà di De André nel film di Facchini.

Luca Marinelli poi se la gioca, con il suo cantautore genovese dall’inflessione romana, nella categoria miglior attore, concorrendo con un parterre de roi: Riccardo Scamarcio in Euforia, la scoperta Marcello Fonte in Dogman, la rivelazione Alessandro Borghi per Sulla mia pelle; e il Berlusconi di Toni Servillo in Loro. Prima di passare alle attrici protagoniste, competizione agguerrita quest’anno più che mai, rileviamo che nell’anno di Dogman (15 candidature) e di Capri Revolution (13), un grande nome del recentissimo passato come Paolo Sorrentino esce dalle candidature principali (film, produzione, regia, sceneggiatura) raccogliendo comunque 12 nomination concentrate in settori meno “pesanti” (costumi, acconciature, colonna sonora, ecc…). Dicevamo della gara tra le migliori attrici per il David 2019.

Per noi se la giocano Pina Turco per il bellissimo e sottovalutatissimo Il vizio della Speranza di Edoardo De Angelis, e Marianna Fontana, la capraia ribelle e vegetariana in Capri Revolution. Con loro in cinquina Alba Rohrwacher per Troppa Grazia; Anna Foglietta per Un giorno all’improvviso; Elena Sofia Ricci per Loro. Tutti i nominati li potete trovare qui anche se ci teniamo a segnalare che nella cinquina dei documentari italiani è apparso anche Nanni Moretti con Santiago, Italia che dovrebbe vincere a scapito dei seppur interessanti La strada di Samouni di Stefano Savona; Arrivederci Saigon di Wilma Labate; Friedkin Uncut di Federico Zippel e L’arte viva di Julian Schnabel di Pappi Corsicato. La cerimonia di consegna dei David di Donatello 2019 andrà in onda su Rai1 il 27 marzo 2019.

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