Sarà il colonnello Sergio De Caprio, il carabiniere conosciuto come il capitano Ultimo, a presiedere il Sim (Sindacato Italiano Militare) Carabinieri. La firma dell’atto di riconoscimento da parte della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, della prima associazione a carattere sindacale delle forze armate, nello specifico dell’Arma dei carabinieri, era arrivata il 18 gennaio scorso. Autonomia economica, maggiore tutela su condizioni di lavoro e di salute e un peso diverso quando bisognerà mettersi al tavolo e discutere di contratti o di leggi che riguardano i militari i punti fondamentali della riforma. Sabato mattina, in un albergo di Roma, è in programma l’assemblea generale, alla quale parteciperanno 250 militari dell’Arma provenienti da varie parti d’Italia, per il varo dell’atto costitutivo e la proclamazione dei vertici del nuovo organismo.

“Essere proclamato presidente, se l’assemblea deciderà in questo senso, sarebbe un grandissimo onore per me”, dice all’Adnkronos De Caprio. “Mi metto a disposizione, carabiniere tra i carabinieri, con grande senso di responsabilità e prometto, in questa battaglia di civiltà, di impegnarmi per la salvaguardia dei diritti e della dignità di ogni militare dell’Arma” aggiunge il carabiniere protagonista della cattura di Totò Riina e oggi in servizio presso il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma. A proporsi come Segretario Generale sarà il Brigadiere capo dei Carabinieri Antonio Serpi, promotore del movimento che ha portato allo storico traguardo del sindacato militare, che nei giorni scorsi ha ricevuto l’’atto di assenso’, ovvero il decreto della ministra Trenta, “Quello di domani -dice Serpi all’Adnkronos- è l’approdo di un percorso che parte dalla sentenza 120/2018 della Consulta, che definì incostituzionale il divieto per i militari di costituire associazioni sindacali. In attesa della norma, attualmente in discussione in Parlamento, che regola la contrattazione di primo e secondo livello per i sindacati delle forze armate, vogliamo delineare la struttura organizzativa del sindacato. In questo senso, è stata molto tempestiva la risposta del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che con sollecitudine ha provveduto a far procedere il progetto”. Quanto ai Cocer (Consigli Centrali di Rappresentanza) delle varie forze armate, “sono destinati a evolvere in questa nuova realtà sindacale”.

La prima svolta era arrivata ad aprile scorso, quando la Consulta aveva dichiarato incostituzionale l’articolo 1475 comma 2 del Codice dell’ordinamento militare nella parte in cui vietava a soldati, avieri, marinai, carabinieri e finanzieri di costituire associazioni professionali a carattere sindacale. Dichiarata l’illegittimità della norma, bisogna riscriverne un’altra. Dovrebbe essere presto calendarizzata alla Camera, infatti, la proposta di legge depositata a luglio 2018 dal Movimento 5 stelle (prima firmataria il capogruppo dei grillini in commissione Difesa, la deputata Emanuela Corda).

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