Il nome di Paolo Savona circola insistentemente nei palazzi romani per la presidenza della Consob. Un’indiscrezione – anticipata dal sito Dagospia – che il ministro degli Affari Europei non ha smentito: “Non so cosa stia succedendo dietro alle mie spalle”, ha risposto a chi gli chiedeva sulle voci di una sua possibile nomina alla guida dell’autorità di vigilanza dei mercati finanziari. Una poltrona vacante dopo le dimissioni di Mario Navaarrivate nel pieno dell’ondata di ritorno delle polemiche per aver rifiutato l’aspettativa dalla Commissione Europea.

Savona risponderebbe a quel profilo di alto livello che M5s e Lega vorrebbero scegliere per questa autorithy. Anche se il 9 gennaio era stato Luigi Di Maio a chiarire che i Cinque Stelle avrebbero sostenuto Marcello Minenna, ex assessore della giunta Raggi e responsabile dell’ufficio Analisi quantitative e innovazione finanziaria della stessa Consob. Un nome sul quale tuttavia, secondo i retroscena di diversi quotidiani, il presidente della Repubblica avrebbe espresso molteplici perplessità.

In ambienti politici, però, non si nascondono le conseguenze che la decisione di puntare su Savona possa avere in merito all’eventuale ricerca del sostituto al ministero degli Affari Europei, con l’opzione che la delega resti in mano al presidente del Consiglio. In quel dicastero Savona venne collocato nella composizione del puzzle di governo dopo il “no” di Sergio Mattarella all’indicazione di Giuseppe Conte che lo avrebbe voluto all’Economia.

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