Oggi studenti di licei e istituti tecnici italiani provenienti da tutta Italia partecipano alla finalissima della competizione spaziale Zero Robotics 2018/19, giunta all’ottava edizione. Si tratta una gara di programmazione organizzata dall’Agenzia Spaziale statunitense (NASA) e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), indirizzata agli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo. Fra le 150 squadre che si sono iscritte e che hanno preso parte alle fasi precedenti della competizione, 11 italiane si sono guadagnate un posto in finale. Provengono da Padova, Trapani, Vercelli, Napoli, Livorno, Ascoli Piceno, Moncalieri, Santhià e Fossano.

Per chi non la conoscesse, questa competizione consiste nel programmare dei minisatelliti, chiamati SPHERES, che in origine sono stati ideati e costruiti nel laboratorio di sistemi spaziali del MIT. Hanno forma e dimensioni simili a un pallone da basket, fluttuano all’interno della ISS grazie alla condizione di microgravità, e si possono direzionare mediante motori a gas compresso. Possono essere programmati per girare, ruotare, librarsi e navigare nello spazio, e i ricercatori li usano per testare manovre per veicoli spaziali che eseguono rendez-vous e docking autonomi.

I ragazzi lavoreranno a distanza. Quest’anno la sede per i partecipanti europei è da Alicante, in Spagna. Sulla ISS, gli astronauti Anne McClain della NASA, David Saint-Jacques della CSA (Canadian Space Agency), e Oleg Kononenko di Roscosmos dedicheranno quattro ore del loro tempo ad arbitrare le evoluzioni di minisatelliti-robot, programmati dai ragazzi.

Quest’anno il tema della competizione è l’ecologia spaziale, in particolare il problema dei detriti spaziali e dei satelliti in disuso, che diventando essi stessi dei detriti. Per questo la gara è stata battezzata ECO-SPHERES. Nelle fasi precedenti della competizione i ragazzi hanno dovuto programmare i mini satelliti affinché superassero indenni una zona di detriti e raggiungessero un satellite in avaria. Nella fase finale, che si terrà oggi pomeriggio, dovranno agganciare il satellite in avaria e trascinarlo in una “zona di sicurezza”. Per farlo i ragazzi non potranno controllare in remoto i mini satelliti, né usare la piattaforma virtuale di simulazione impiegata nelle prime fasi della competizione. Dovranno programmarne tutte le mosse in anticipo e con grandissima precisione.

Ecco perché abbiamo parlato di una gara di programmazione, per la quale i partecipanti hanno dovuto prepararsi a lungo, spesso studiando una materia che non è prevista nel percorso curricolare del proprio indirizzo di studio.

La diretta inizierà alle 13:15 con collegamento in diretta a questo link. Prima si terrà la presentazione della competizione e dei partecipanti, quindi a partire dalle 15:00 ci sarà la finale vera e propria, che durerà fino alle 18:50. Oltre agli studenti italiani, parteciperanno quelli di altri Paesi europei, di Stati Uniti, Russia e Australia.

Alcuni componenti della squadra Unusual Programmers del Liceo Fermi. Da sx: Anna Filippi (3E), prof. Renato Macchietto, Giovanni Zhang (4C), Marco Ronconi (3Bsa), Riccardo Dante (3Bsa)

 

Facciamo il tifo per i nostri connazionali, testimoni di un impegno che è andato ben oltre i doveri scolastici a cui sono chiamati studenti e docenti. E che ha portato a un’eccellenza di cui oggi saranno testimoni spettatori di tutto il mondo.

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