di Gius Molly

Se si scorre l’albo d’oro degli Open d’Australia ora in atto sul cemento di Melbourne, negli ultimi 13 anni un solo nome esula dalla triade dei soliti noti: Stan Wawrinka, che nel 2014 sconfisse Rafa Nadal in quattro set. Per il resto dominio assoluto dei triumviri (a dire il vero Nadal ha vinto gli AO una sola volta, esattamente dieci anni fa).

Non sorprenderà quindi sapere che, a onta di acciacchi e carta d’identità, i tre sono ancora gli assoluti favoriti dei bookmaker: nell’ordine Novak Djokovic, Roger Federer Nadal, con quest’ultimo più o meno quotato quanto Alexander Zverev. Sorprendentemente alle spalle dei primi quattro ci sono altri veterani come Marin Čilić, Kei Nishikori e Kevin Anderson. Tra gli emergenti invece soltanto Karen Chačanov e Stefanos Tsitsipas hanno quote inferiori o uguali a 41.

A dire il vero Nole non ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, sconfitto dal coriaceo Batista Agut al termine di un match tiratissimo in quel di Doha (a proposito, lo spagnolo ha appena superato Murray in 5 set in quello che potrebbe essere l’atto finale della carriera dello scozzese). Il serbo ha conquistato in Australia ben sei dei suoi slam ed è intenzionato a consolidare la striscia vincente aperta con i successi a Wimbledon e Flushing Meadows. Djoker ha avuto un primo turno morbido contro l’americano Mitchell Krueger, ma già al secondo il redivivo Jo-Wilfried Tsonga potrebbe offrirgli una certa resistenza. Al terzo ci potrebbe poi essere un interessante scontro generazionale con il talentuosissimo ma incostante Denis Shapovalov.

Roger dovrebbe in teoria navigare fino agli ottavi (dove potrebbe incrociarsi con l’altro talento emergente, Tsitsipas) in acque tranquille, Rafa potrebbe invece incrociare il gioiellino di casa, Alex De Minaur, al terzo turno.

Sette sono gli italiani in tabellone: Matteo Berrettini si è arreso con onore a Tsitsipas; Fabio FogniniAndreas Seppi, Thomas Fabbiano e Stefano Travaglia hanno superato il primo turno; Vanni e Cecchinato sono stati eliminati questa notte.

Le cose appaiono più interessanti tra le ragazze (magari non dal punto di vista nazionale, vista la presenza della sola Giorgi nel main draw). Il trono di Simona Halep – che da Cincinnati in poi ha giocato poco e male, saltando persino le WTA Finals per il persistere di problemi fisici – sembra traballare. Oltre tutto per una curiosa coincidenza al primo turno troverà di nuovo sulla sua strada la stagionata estone Kanepi, che l’aveva già battuta al primo turno degli Us Open la scorsa estate. Speriamo che Simona non sia superstiziosa.

È comunque singolare che sia la numero uno del mondo, sia la campionessa uscente Caroline Wozniacki non siano tra le favorite dei bookmaker, che privilegiano Williams, la campionessa di Wimbledon Kerber, la fresca vincitrice degli Us Open Naomi Ōsaka, l’ucraina Elina Svitolina – che però non è mai riuscita ad andare oltre i quarti in uno slam – e l’emergente bielorussa Aryna Sabalenka, esplosa l’anno scorso e ormai a ridosso delle prime dieci. La straripante forza fisica della ventenne di Minsk, se razionalizzata, potrebbe portarla presto ancora più in alto.
L’equilibrio in campo femminile è però così grande e le gerarchie così precarie a differenza di quanto accade sull’altra sponda, che il numero delle aspiranti al titolo è molto maggiore, tanto da rendere impossibile citarle tutte. Secondo voi chi vincerà?

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