Nel corso dell’ultimo mese abbiamo avuto modo di provare le WH-1000XM3  di Sony, terza generazione delle cuffie Bluetooth top di gamma del produttore giapponese celebri per l’ottima sistema di cancellazione attiva dei rumori, mettendole alla prova in varie situazioni.

Rispetto alla scorsa generazione il nuovo modello presenta un design rivisto, a partire dall’archetto superiore meno largo ma più imbottito e rivestito in similpelle anche nella parte superiore, e dall’utilizzo per gli auricolari di cuscinetti un po più morbidi e spessi, ottenendo l’effetto di essere percepiti come molto più leggeri nonostante pesino solo 20g di meno. La parte esterna del padiglione vede sparire il rivestimento con effetto pelle, sostituito da un rivestimento in plastica soft-touch – che rischia però di dare un’apparenza più “economica” alle cuffie -, mentre i fori per i microfoni (posti nella parte superiore dei due padiglioni) sono leggermente più grandi ottenendo anche una cornice color rame (stessa colorazione utilizzata anche per il logo del produttore).

L’esperienza d’ascolto è al top sia utilizzandole in modalità wireless, grazie all’implementazione della codifica LDAC che permette trasferimenti tramite Bluetooth fino a 990kbps, che cablata – le cuffie sono dotate di una presa da 3,5mm che permette di utilizzarle anche quando scariche o in situazioni in cui non è possibile utilizzarle wireless – mantenendo una buona definizione dei suoni sia che si tratti di musica che di film o videogiochi. Il supporto all’audio HiRes (96KHz/24bit) permette alle cuffie di Sony di dare il loro meglio con brani in alta definizione, ma la differenza rispetto a cuffie di fascia più bassa si notano anche ascoltando musica in streaming con Spotify, Google Play Music e simili, a patto che nelle impostazioni sia selezionata la qualità migliore: mp3 a basso bitrate, così come streaming in qualità più basse potrebbero far percepire erroneamente le cuffie come “peggiori” inquanto capaci di evidenziare maggiormente i difetti di compressione.

A dare una marcia in più alle WH-1000XM3 è il sistema di cancellazione attiva del rumore, supportato da un processore dedicato integrato nelle cuffie, in grado di isolare gran parte dei rumori esterni: durante la prova abbiamo avuto modo di vederle in azione a poca distanza da 3 Gong mentre venivano suonati, a patto di non tenere il volume d’ascolto molto basso il suono prodotto dagli strumenti non veniva percepito se non per le vibrazioni prodotte sul corpo; in egual modo le cuffie hanno dato buona prova di isolamento dai rumori dei vagoni della rumorosa M3 milanese, così come con i treni di passaggio nelle stazioni in galleria del passante ferroviario, facendo appena passare in alcuni casi il fischio dei freni. Il sistema di Sony può essere regolato per adattarsi ed ottimizzarsi in base alla pressione atmosferica -come ad esempio in volo- così come essere disattivato mediante un pulsante presente sul padiglione sinistro.

Molto soddisfacente la durata della batteria, in grado di offrire durate vicine alle 30h di ascolto promesse dal produttore prima di avere bisogno di una ricarica (la batteria viene utilizzata anche in modalità cablata se volete sfruttare il Noise-Canceling). Rispetto alla precedente generazione è stato introdotto un sistema di notifiche di scarica più efficiente: le 1000XM2 in modo fastidioso avvisavano di essere scariche esclusivamente nel momento in cui si stavano per spegnere, le nuove una volta giunte sotto il 20% di carica iniziano a notificare l’utilizzatore ogni paio di minuti sulla loro situazione, oltre a dare su richiesta un’indicazione più precisa sulla percentuale di carica rimasta (le precedenti recitavano esclusivamente carica alta/media/bassa) .

L’unico punto dolente delle Sony WH-1000XM3, a nostro parere, emerge quando si sceglie di utilizzarle per effettuare telefonate: per compensare alla parte di cancellazione dei rumori passiva che la cuffia offre di base, che impedirebbe all’utilizzatore di sentire bene la propria voce durante la conversazione rischiando dunque di farlo urlare, durante le chiamate viene proiettato in cuffia anche il suono percepito dai due microfoni, finendo per far subire anche all’utilizzatore ad esempio i disturbi tipici del vento – coprendo a volte il suono della chiamata stessa – senza dimenticare che essendo i microfoni posizionati praticamente in corrispondenza della parte alta dell’orecchio la voce stessa non è percepita in modo ottimale (con problemi di comprensione da parte del ricevente).

Nonostante le tecnologie impiegate, l’utilizzo delle top di gamma di Sony è abbastanza semplice: mentre sulla cornice del padiglione sinistro troviamo gli unici due pulsanti fisici(accensione/accoppiamento e gestione del noise-canceling), il pannello esterno del padiglione destro è una superfice touch che permette di gestire il volume ed il passaggio da un brano al successivo mediante semplici swipe, mentre è possibile gestire chiamate e assistente vocale mediante doppio o singolo “tap” e ascoltare rapidamente i suoni esterni (magari per sentire qualcuno che si è avvicinato senza togliere le cuffie) poggiando il palmo della mano sull’intera superficie. L’accoppiamento con lo smartphone, così come con pc, avviene in modo molto semplice, in più è possibile connettersi più rapidamente a dispositivi dotati di NFC poggiandoli sul padiglione sinistro.

Nel complesso è difficile, se non impossibile, non dare un parere positivo alle WH-1000XM3, sia dal punto di vista del comfort sia per la loro qualità audio, il prezzo di listino è sicuramente alto (389€, inclusa una comoda custodia) ma perfettamente in linea con quello richiesto da dispositivi che si posizionano nella stessa fascia di mercato; ci aspettiamo che il prezzo di vendita scenda per attestarsi nei dintorni di 300€ nei prossimi mesi, come già successo con i modelli precedenti. Se per voi però l’esborso è eccessivo potreste comunque tenere d’occhio il modello dello scorso anno, le WH-1000XM2, la qualità audio è di pari livello, mentre la cancellazione del rumore è appena meno efficiente, qualora dovessero nuovamente raggiungere il prezzo del BlackFriday (200€).

 

 

Articolo Precedente

Le TV 4K migliorano anche i film con risoluzioni più basse, ecco perché

next