Amazon rimane la regina indiscussa dell’autopubblicazione, ma non è la sola piattaforma a fornire questo servizio, ve ne sono molte altre: Il mio Libro, Youcanprint, Lulu, StreetLib. Cosa differenzia le diverse piattaforme? Difficile stabilirlo, perché offrono più o meno gli stessi servizi, però cambiano le percentuali riconosciute all’autore. Ogni piattaforma propone meccanismi differenti sia per la versione digitale che per quella cartacea.

Oggi mi voglio soffermare su StreetLib, che molti conosceranno con il vecchio nome Simplicissimus book farm, perché è la più vecchia, infatti è nata nel 2006 da un’idea di Antonio Tombolini che aveva intuito le potenzialità del libro digitale. Negli anni la piattaforma è progredita per stare al passo coi tempi e per fornire servizi agli autori. L’ultima evoluzione è avvenuta nel 2013 con il cambio del nome e con l’approdo al mercato internazionale. Oggi offre diverse soluzioni, tutte gratuite, per risolvere le varie necessità degli autori che rimangono il patrimonio più importante e prezioso.

Con Write si può creare un libro da zero ed esportarlo in pdf per la stampa e in ePub per la pubblicazione dell’ebook. Con Publish e Print si può accedere alla distribuzione digitale e cartacea. Con Sell si può creare un negozio attraverso il quale si possono vendere i propri libri, ma non solo: questo applicativo permette di diventare dei veri e propri librai o di integrare dei componenti di vendita direttamente nel proprio sito web. Infine, Connect e Market. Il primo è un forum dove poter discutere su qualsiasi argomento, mentre Market è il luogo dove si incontrano autori e professionisti dell’editoria, esperti in diverse competenze, da editing del libro a copertina, per concludere trattative direttamente, senza intermediazioni. E poi c’è Read, il lettore di ebook, scaricabile su qualsiasi dispositivo per leggere ovunque i libri digitali.

Ma precisa Roberto Incagnoli, country manager Italia della società, che StreetLib non è solo una piattaforma di autopubblicazione, è anche un polo di distribuzione per editori. Ne gestisce migliaia che, usando i loro Isbn, distribuiscono gli ebook attraverso questa piattaforma. In StreetLib sostengono che l’Isbn costituisce un’importante differenza rispetto a Amazon. Per pubblicare su Amazon non serve un Isbn perché la società di Jeff Bezos assegna un codice proprietario (Asin), mentre StreetLib assegna a ogni opera un codice Isbn.

Per chi non lo sapesse, Isbn è l’acronimo di International standard book number, vale a dire lo standard internazionale che permette di riconoscere in modo univoco il libro attraverso un codice, che sul cartaceo trovate sulla quarta di copertina. Occorre anche precisare che Asin significa Amazon standard identification number: si tratta di un codice alfanumerico di dieci caratteri assegnato da Amazon a un articolo e per i libri il codice Asin e il codice Isbn combaciano.

Per quanto riguarda la percentuale, StreetLib trattiene solo il 10% del prezzo di copertina e inoltra agli autori e editori tutto quello che viene riconosciuto dai diversi retailer e modelli di business attivati tramite la piattaformaCuriosando tra i libri e gli autori, si scopre che i generi più pubblicati sono rosa e thriller, ma anche i saggi storici e i libri per bambini e ragazzi si ritagliano uno spazio. Sul fronte vendite, i romanzi rosa sono in pole position: grazie al digitale, infatti, vi è una generazione di nuovi lettori molto giovani che predilige testi semplici e gradevoli.

Per concludere, la piattaforma è importante ma il romanzo fa la differenza. In altre parole, se decidete di autopubblicarvi ricordatevi che dopo aver scritto la vostra opera la dovete sottoporre a un severo editing, affidandolo a un professionista. Inoltre non sottovalutate la copertina, che rimane sempre il biglietto da visita del vostro libro.

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