Una provocazione e un atto ostile“. Di più: un episodio che rischia di danneggiare i rapporti tra Italia e Francia. Così Matteo Salvini ha definito lo sconfinamento da parte della polizia francese per riportare migranti in territorio italiano, denunciando l’accaduto con un video postato su Facebook, prima ancora che la polizia e la Procura abbiano acquisito gli elementi per aprire un’indagine”. Ma per la Francia si tratta solo di “una una procedura di non ammissione alla frontiera del tutto conforme alla prassi concordata tra la polizia francese e la polizia italiana, nonché al diritto europeo”, come si legge in un comunicato della prefettura della regione francese delle Hautes-Alpes.

L’episodio è avvenuto venerdì mattina alle 9.30 ed è stato ripreso da un cittadino di Claviere, lo stesso paese a 3 chilometri dal confine francese dove una settimana fa la Digos ha notato e fotografato un furgone della gendarmeria francese scaricare due migranti nelle vicinanze di una galleria. Nel filmato, che dura una trentina di secondi, si vede una jeep bianca con i lampeggianti sul tetto, ferma sul bordo della strada. Secondo il Viminale è territorio italiano ma dalle immagini non è chiaro (sullo sfondo c’è il cartello blu con l’indicazione di un Paese europeo). L’auto è ripresa dall’alto e accanto ci sono tre persone, presumibilmente migranti, due dei quali con uno zaino. Un uomo indica loro la strada da intraprendere, poi risale in auto. “È una provocazione e un atto ostile  i rapporti tra Italia e Francia rischiano di essere gravemente danneggiati”, ha detto Salvini.

“La Francia ha ammesso che venerdì scorso ha trasportato, ‘per errore‘, un paio di immigrati in territorio italiano . A Parigi si sono perfino risentiti, perché non ho accettato le scuse e ho chiesto mi venissero fornite le generalità degli stranieri abbandonati nei boschi. I francesi non hanno risposto”. dice ancora il leader della Lega segnalando un presunto nuovo caso:”La polizia di Macron entra in Italia e lascia per strada un gruppo di persone. Chi sono? Da dove vengono? Perché non siamo stati avvertiti? Senza spiegazioni rapide, complete e convincenti – minaccia il ministro – ci troveremmo di fronte a un atto ostile” che inciderà sui rapporti tra i due paesi, “non per colpa nostra”.

Toccherà alla procura far luce sull’ennesimo episodio su un confine dove da un pezzo girano voci di comportamenti disinvolti da parte dei francesi e dove da mesi si ripetono situazioni controverse. Il 29 dicembre dell’anno scorso un documentarista ha ripreso a Bardonecchia un furgone bianco con all’interno personale in divisa della gendarmerie francese arrivare e ‘scaricare’ davanti alla stazione due persone di origine africana”, a marzo una pattuglia di doganieri francesi ha fatto irruzione a Bardonecchia in un locale utilizzato da una Ong per sottoporre un nigeriano ad un test antidroga. E ad agosto a Gimont sono stati chiesti i documenti a due cittadini italiani da quattro soggetti “verosimilmente francesi”, sbucati dalla boscaglia all’improvviso armati, in mimetica e giubbotto antiproiettili.

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