Mezza Sardegna sott’acqua: esondazioni e allagamenti, voragini sulle strade e un ponte crollato, cittadini messi in salvo e intere zone isolate, si parla di 30mila abitanti. Ed è allerta rossa anche nella giornata di giovedì, non solo sull’isola. L’attenzione è massima anche nel Ponente ligure e particolari precauzioni sono state prese dalla Protezione civile anche nella zona del Ponte Morandi, visti i detriti ancora presenti nel greto del torrente Polcevera.
Nel Cagliaritano, il maltempo ha provocato il crollo completo del ponte sul rio Santa Lucia lungo la statale 195 che collega il capoluogo sardo a Capoterra, colpita nel 2008 da un alluvione che provocò morti e feriti. Un tratto di strada, qualche chilometro prima, vicino al pontile della Rumianca, era già ceduto provocando una voragine che ha costretto la Polizia municipale a chiudere la statale all’altezza del ponte sulla Scafa. Inaccessibile, scrive l’Unione Sarda, anche la strada per Pula.
La forza dell’acqua, a seguito dell’esondazione del rio avvenuta questa mattina, ha inghiottito in queste ore quello che rimaneva della strada già parzialmente sommersa dopo la rottura degli argine del Santa Lucia. Con il crollo la statale è tagliata letteralmente in due. Le forti piogge hanno portato alla chiusura anche nella giornata di giovedì degli uffici della Regione Sardegna dislocati a Cagliari nonché di tutte le strutture comunali e le scuole. “Per gli uffici regionali situati nelle diverse sedi periferiche, i direttori generali – fa sapere la Regione – dovranno verificare l’esistenza di analoghe ordinanze emanate dai sindaci competenti al fine di disporne la relativa chiusura”.
Istituti scolastici chiusi anche a Carbonia, Decimoputzu, Maracalagonis e San Giovanni Suergiu. Sulla base dei fenomeni in atto e previsti è stata valutata per la serata di mercoledì e giovedì allerta rossa sui settori orientali e meridionali della Sardegna e arancione sulla Gallura, zona colpita nel 2013 assieme al Nuorese da un alluvione che provocò 18 mortii e migliaia di sfollati.
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