In Italia era arrivato ad inizio anno, trasferito come richiedente asilo in una struttura d’accoglienza a Montichiari, nel Bresciano. Viveva in un appartamento con altri tre immigrati un bengalese di 20 anni che è stato prelevato dalla Digos della Questura di Brescia e dalla Guardia di Finanza e portato in carcere su ordinanza di custodia cautelare. È accusato di apologia del terrorismo. “Non mi ero accorto di nulla”, dice il proprietario dell’immobile, un italiano che gestisce l’accoglienza attraverso alcune società della Bassa bresciana. Stando all’inchiesta del sostituto procuratore di Brescia Erica Battaglia, il 20enne avrebbe esaltato l’azione dell’Isis attraverso l’utilizzo di Facebook. Si collegava a Internet dalla struttura di accoglienza nella quale viveva.

Dall’indagine sul profilo Facebook del giovane – come riporta l’Ansa –  è emerso un aspetto ritenuto inquietante dagli inquirenti: in occasione di ogni attentato terroristico il 20enne faceva propaganda jihadista. È accaduto il 4 giugno di un anno fa, data dell’attentato di Londra, quando posta la foto di due uomini armati a cavallo con vessillo nero e una serie di foto violente che ritraggono bambini insanguinati. Poi si ripete anche il 17 agosto, dopo l’attentato di Barcellona. Il bengalese pubblica la scritta «”oggi grande giorno per musulmani” e ancora “tutti a pregare moschea”. “I need war…ho bisogno di guerra”, “il paradiso mi attende”, “blood boy”, “la morte aspetta tutti”, “felice giorno della morte” sono alcuni dei pensieri espressi su internet dal giovane in questi mesi trascorsi.

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