Una tredicenne è morta dopo essere stata risucchiata dal bocchettone di una piscina del Grand Hotel Virgilio di Sperlonga, in provincia di Latina, dove si trovava con la famiglia. Dopo essersi tuffata, la ragazza è stata aspirata dall’impianto subacqueo e trattenuta sul fondo. I presenti hanno immediatamente provato a soccorrerla: un turista americano è riuscito a staccarla dall’impianto, un medico che si trovava nello stesso hotel è riuscito a rianimarla. Il cuore della tredicenne ha così ripreso a battere, ma lei non ha più ripreso conoscenza.

Dopo l’arrivo dei soccorsi, la ragazza è stata trasportata con l’eliambulanza d’urgenza al policlinico Gemelli di Roma, ma i medici non hanno potuto fare nulla: è morta alle ore 4 della notte tra mercoledì e giovedì. I carabinieri di Sperlonga e Terracina stanno indagando sull’accaduto: la piscina dell’hotel e i locali tecnici dove si trovano le pompe sono già state messi sotto sequestro.

Fondamentali saranno anche gli esiti dell’autopsia sul corpo della 13enne, necessari per stabilire se la vittima, oltre ad essere risucchiata dal bocchettone della piscina, sia stata anche colta da un malore. Intanto sono stati interrogati i responsabili dell’albergo e gli addetti alla manutenzione della piscina per capire se nella struttura ci siano sistemi di sicurezza che non sono entrati in funzione.

La tredicenne viveva da qualche mese con la madre a Morolo, piccolo comune della provincia di Frosinone. La sindaca Anna Maria Girolami ha definito quanto accaduto “una tragedia immane” per tutta la comunità.

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