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Foggia, agguato alla periferia della città: ucciso un 32enne con piccoli precedenti. “Non era lui l’obiettivo dei killer”

La vittima si chiama Antonio Luigi De Rocco, 32 anni, originario del Leccese. Era a bordo di una Peugeot 308 assieme a un noto malavitoso foggiano, già sfuggito a un tentativo di omicidio. Secondo gli investigatori, era quest'ultimo il vero obiettivo dei killer. Si tratta del sesto omicidio in Capitanata dall'inizio dell'anno
Foggia, agguato alla periferia della città: ucciso un 32enne con piccoli precedenti. “Non era lui l’obiettivo dei killer”
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Hanno affiancato l’auto con tre persone a bordo e hanno fatto a fuoco con un fucile a pallettoni uccidendo uno dei tre occupanti. Sesto omicidio dall’inizio dell’anno in Capitanata, il primo a Foggia. A cadere nell’agguato è stato il pregiudicato Antonio Luigi De Rocco, 32 anni, originario del Leccese e noto per piccoli reati legati allo spaccio di droga, che era a bordo di una Peugeot 308 assieme a un noto malavitoso foggiano, Bruno Carella e a suo figlio. Secondo fonti investigative, il vero obiettivo dei killer non era De Rocco, non ritenuto legato ai clan foggiani ma in città per svolgere alcuni lavori di carpenteria, ma probabilmente proprio Carella senior, già sfuggito ad un tentativo di omicidio lo scorso ottobre.

De Rocco è stato freddato giovedì sera attorno alle 21 alla periferia di Foggia, lungo una strada che conduce a San Severo. L’auto è stata raggiunta da un mezzo che ha fatto fuoco: i proiettili hanno raggiunto il 32enne alla schiena uccidendolo sul colpo. Illesi invece gli altri due occupanti dell’auto, che sono stati accompagnati in caserma dai carabinieri per essere sentiti. L’ultimo omicidio nel Foggiano – dove le “batterie” dei clan stanno combattendo da oltre due anni una sanguinosa guerra per il controllo del territorio e del traffico di stupefacenti con l’Albania – era avvenuto appena una settimana fa.

A Vieste, il 19 giugno, era stato ucciso Giammarco Pecorelli, 22 anni, già noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino al gruppo guidato da Girolamo Perna. Prima di lui era stato ammazzato, sempre nel centro garganico, Antonio Fabbiano, 25enne, freddato nella notte del 26 aprile. Alcune settimane prima era stato ucciso Giambattista Notarangelo, cugino dell’ex capoclan Angelo Notarangelo. Proprio l’omicidio di quest’ultimo, nel gennaio 2015, ha aperto la faida di Vieste, che vede fronteggiarsi – secondo le ipotesi investigative – il gruppo guidato da Perna e quello degli ‘scissionisti’ con alla testa il boss Marco Raduano.

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