Un lungo post su facebook per attaccare la linea dell’alleato di governo: Matteo SalviniSe lunedì l’offensiva razzista sul censimento dei rom del ministro dell’Interno aveva provocato segnali di divergenza politica da parte di Luigi Di Maio e del senatore Nicola Morra, oggi è Ugo Forello, leader del M5s a Palermo, che si dissocia pubblicamente dal leader della Lega.

“La crisi culturale e sociale che attraversiamo è senza precedenti e i cittadini sono spinti a polarizzarsi su posizioni opposte e contrapposte. È in queste condizioni che la forma diventa sostanza e che le parole, usate a sproposito e in modo spregiudicato, possono diventare un’ arma di distruzione di massa, alimentando l’odio, il rancore e le divisioni; e la forza politica più grande del paese ha il dovere di indicare la via maestra, nella quale il dovere di accoglienza si coniughi con l’esigenza di creare un sistema sostenibile dei flussi, con senso di responsabilità e, soprattutto, senza buttare benzina sul fuoco”, scrive sui social network l’ex candidato sindaco nel capoluogo siciliano, ora capogruppo del M5s in consiglio comunale. Che poi attacca direttamente Salvini: “Il problema sta nel modo, che ritengo eticamente e politicamente sbagliato, con cui in queste prime settimane si è mosso il neo ministro degli interni con le dichiarazioni sui migranti, sull’omicidio di Regeni e, per ultimo, sui rom. Sembra che la propaganda e gli spot, superficiali per definizione, abbiano preso il sopravvento; ma argomenti di tale importanza, invece, dovrebbero essere affrontati con particolare accuratezza e meticolosità”.

Fondatore dell’associazione antiracket Addiopizzo, nelle scorse settimane Forello è entrato in polemica con un altro consigliere comunale del M5s a Palermo, Igor Gelarda. Entrambi contrari all’apertura di un hotspot allo Zen, si sono spaccati sulle politiche da adottare per fronteggiare il fenomeno migratorio: Gelarda rivendicava le espulsioni come mezzo per fronteggiare gli arrivi, mentre Forello (appoggiato dagli altri quattro consiglieri) era più disponibile all’accoglienza. Posizione rivendicata ancora oggi. “Purtroppo- continua – oggi sembra impossibile affrontare la vicenda dell’immigrazione in modo ‘laico‘, senza cadere in stereotipi e in una retorica vuota di contenuto e disancorata dalla realtà, dal chiudere le frontiere e i porti al permettere a tutti, indistintamente, l’accesso libero al nostro paese. Non so se ‘alzare la voce paghi‘ e se il caso Aquarius sia stata una ‘vittoria‘ per qualcuno, ma per il popolo italiano è stato solo uno specchio per le allodole, una decisione che nulla risolve, rivolta alla ‘pancia‘ dei cittadini che sono anche dotati (e per fortuna…) di un grandissimo cuore e testa”, scrive sempre su facebook.

Insomma la divergenza con la linea tenuta dall’alleato del suo partito è totale. E infatti, alla fine del suo post, Forello ricorda che il Movimento “è stato in grado di essere l’interprete di una nuova idea di cittadinanza, di un patrimonio di diritti che accompagna la persona in ogni luogo del mondo, di attrarre e coalizzare le forse positive, ottimiste e costruttive del paese”. Quindi chiude citando una frase di Dario Fo sul M5s: “Non dobbiamo diventare un animale braccato, come vorrebbero molti, ma restare in fuga, avanti agli altri”.

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