Chiudere i porti per fermare gli sbarchi e fare la voce grossa in Europa. Matteo Salvini da ministro dell’Interno ha portato la questione migranti al centro del dibattito polito e la sua gestione dal caso Aquarius ha convinto più della metà degli italiani. Il sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera conferma la tendenza già registrata dagli ultimi dati Swg: al 59% degli elettori piace la linea politica del ministro dell’Interno (uno su tre tra chi vota Pd). Di più, l’idea che serviva fare la voce grossa – lasciando in mare la nave della ong Sos Méditerranée con a bordo 629 migranti – per ottenere di più dall’Europa, è condivisa addirittura dal 68% degli intervistati e conquista totalmente gli elettori di Lega (93%), Forza Italia (89%) e anche Movimento 5 stelle (86%).
La prima presa di posizione forte del governo Conte si sta quindi rivelando un successo, almeno tra chi questo esecutivo lo sostiene. Soprattutto per quel che riguarda il confronto con l’Ue. Un elettore su tre ritiene che Salvini ha fatto bene, perché così a Bruxelles ora dovranno ascoltare le ragioni dell’Italia. Solo il 17% degli intervistati pensa invece che questa mossa non farà altro che aumentare l’isolamento del nostro Paese all’interno delle istituzioni europee. Sono soprattutto gli elettori dem a schierarsi in questo modo, ma il 26% è comunque dalla parte del ministro dell’Interno.
Il divieto di accesso nei porti italiani alle navi di soccorso ottiene consenso trasversale, come giù aveva sottolineato il sondaggio di Swg. Secondo i dati Ipsos, solo un quarto degli intervistati ritiene che il salvataggio di vite in mare sia la priorità assoluta. Tra gli elettori del centrodestra e del M5s la chiusura dei porti supera l’80% dei consensi, ma anche nel Pd la quota dei favorevoli arriva fino al 29%.
Il Corriere della sera analizza poi le percezioni che gli italiani hanno sul tema migranti. Il 63% dichiara di star seguendo la vicenda mentre il 30% ne ha almeno sentito parlare. Un quarto degli intervistati pensa che nel 2018 gli sbarchi siano aumentati rispetto all’anno scorso, ma c’è anche un 39% che invece ritiene siano diminuiti.
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