Correva l’anno 2015 e il neo-sottosegretario leghista alla Salute, Maurizio Fugatti, all’epoca consigliere provinciale a Trento, noto per la sua massiva produzione di interrogazioni e per le sue battaglie contro le moschee e il “gender” nelle scuole, allietò le cronache locali con la sua 481esima interpellanza al Consiglio Provinciale su un grottesco malinteso. Successe che il direttore artistico del Teatro Stabile di Bolzano, Marco Bernardi, decise di lasciare il suo incarico per accettare il ruolo di consulente della prosa per il Centro sei Servizi Culturali Santa Chiara di Trento. E a quel punto scattò l’interrogazione (n. 1321 del 18 febbraio 2015, protocollo 3033) di Fugatti.

Nel documento Fugatti introdusse la sua istanza con una breve e sussiegosa premessa, in cui rese merito alla “preparazione” e alla “capacità” di “M.B.” ed espresse l’intenzione di non lederne in alcun modo la sua figura. Poi la domanda: “Ci sembra comunque doveroso presentare tale atto ispettivo visto che parrebbe alquanto strano che un direttore artistico venga rivestito di una consulenza all’interno dell’ambito sanitario“.

Papale papale, il futuro sottosegretario leghista alla Salute ignorava che a Trento esistono un Centro Culturale e un ospedale, entrambi intitolati a Santa Chiara. Quindi, si convinse che Bernardi, peraltro regista teatrale di fama nazionale, all’età di 60 anni avesse deciso di stravolgere la sua vita e di dedicarsi a una consulenza ospedaliera. Insomma, una gaffe della nuova sentinella del dicastero della Salute, già divulgata ieri sera dalla pagina ufficiale Facebook del Pd di Trento.

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